Spettacoli
17 Giugno 2024
Dopo gli "enormi successi" del 23\24 ringraziano "tutti coloro che lo hanno reso possibile" e rivelano i nomi per il 24\25

Prosa. “Elevata qualità artistica” nella nuova stagione del Nuovo

di Redazione | 9 min

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La stagione di prosa 2023\2024 del Teatro Nuovo ha dato “enormi soddisfazioni, registrando il tutto esaurito per la  maggior parte degli spettacoli”. Così, ringraziando “tutti coloro che lo hanno reso possibile”, annunciano la nuova stagione 2024\2024 con sette spettacoli che trattano tematiche differenti. Dall’intreccio tra conscio e inconscio, realtà e finzione (Chi è io? e Strappo alla regola), alle dinamiche relazionali soprattutto viste nel contesto sociale e storico attuale (Perfetti sconosciuti Ti sposo ma non troppo), fino ad arrivare alla ripresa di opere di fine Novecento (Gli Insospettabili  del 1970 e Pazza del 1980) e a tematiche storiche di rilievo (L’Ebreo).

Con questa nuova stagione Il Teatro Nuvo “si pone l’obiettivo di offrire un calendario di elevata qualità artistica. La speranza è coinvolgere sempre più i cittadini di Ferrara e non solo, e attirare un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, che possa sostenerci e creda nell’arte teatrale e nelle sue varie funzioni e sfaccettature”. 

La proposta artistica dell’ottava stagione di Prosa include una molteplicità di voci e stili, tutti contraddistinti da interpreti e produzioni importanti nel panorama teatrale italiano contemporaneo. “Tutti i titoli – dicono -, in declinazioni  diverse, si affacciano alle relazioni, alla società e alle tematiche a essa connesse, identificando,  come nelle precedenti stagioni, nel teatro un luogo privilegiato di riflessioni, crescita,  divertimento, arricchimento ma anche un importante momento di confronto con la realtà che ci circonda”.

Si debutta il 16 novembre con Gli Insospettabili, protagonisti Claudio Gregori (Greg) e Fabio Troiano. Così il regista Fabrizio Coniglio: “Gli Insospettabili è un testo teatrale di  Shaffer da cui furono tratte, secondariamente, anche due importanti opere cinematografiche, che  mette al centro della vicenda il gioco e la sfida, tra due uomini che hanno in comune l’apparente  amore per la stessa donna. Ho utilizzato l’aggettivo apparente, proprio per sottolineare l’aspetto  terribilmente attuale di questa pièce: il duello, o meglio, la guerra tra due narcisi. Il desiderio di  prevalere e di vincere sull’avversario è, di fatto, molto più forte dell’amore per la donna contesa.  Questa è, a mio modesto avviso, la chiave più moderna del testo di Shaffer, che cercheremo di far  emergere nella nostra messinscena. Senza, per questo, tradire l’ironia e il fascino che l’autore  imprime nei personaggi e nei colori del racconto, sin dalle prime battute. Attraverso il talento  indiscusso e la grande umanità che Greg e Fabio Troiano hanno sempre avuto nelle loro  interpretazioni, proveremo a mettere in luce proprio l’aspetto più interessante di questo  meraviglioso testo: ovvero la malattia dell’uomo moderno che in nome del culto esclusivo di sé,  sta addirittura arrivando a privarsi del sentimento più nobile e grande che possa esistere: l’amore.  Tutto questo lo racconteremo col sorriso, con l’ironia e speriamo anche con un grande gioco  teatrale, che, l’autore, Shaffer, ci regala in questa sua avvincente pièce.” Produzione Teatro e Società. 

Il 20 dicembre: Chi è io?, protagonista Francesco Pannofino, affiancato da Emanuela Rossi, Eleonora Ivone,  Andrea Pannofino. Chi è io? è una commedia psicologica, psicosomatica, psichedelica, psicotropa  che agisce su spettatori e personaggi, in modo realistico e visionario. Tre i piani narrativi: quello della realtà, quello metafisico e quello della finzione di uno show televisivo. Un’indagine sulla  psiche e sull’anima con personaggi che rappresentano l’al di là, l’al di qua… o quasi. “Chi è io?” si  chiede Leo Mayer insieme alle persone che ama e che lo amano, in un tumulto di paure e passioni,  mentre rivive il sogno della sua vita in un vortice di annegamento. Cosa accade se l’amore è più  forte della morte? I sogni curano davvero la realtà mischiandola con l’irreale? Il grande  intellettuale e psicoanalista Leo Mayer rivive la propria esistenza con spostamenti della credibilità,  verosimili ma non veri. Le sue riflessioni filosofiche vengono dissolte da un sogno trash televisivo,  l’alto e il basso sono indistinguibili e lo spaesamento è comico e inquietante. Leo Mayer ha a che  fare anche con alcuni suoi pazienti che sfuggono alle normali regole comportamentali, relazionali,  affettive e psichiche della psicoanalisi tradizionale. Ma non finisce qui perché c’è anche la realtà,  quella del mondo dei vivi, dove ognuno ha un ruolo, un legame, un rancore, un desiderio. Tutti  abitiamo contemporaneamente la realtà, la fantasia e l’inconscio e tutti ci facciamo la stessa  domanda: cosa conta davvero nella vita? Cosa siamo e cosa vogliamo? Quello che vogliono tutti:  amore e perdono. Autore e regia Angelo Longoni. Produzione Nuovo Teatro diretta da Marco  Balsamo. 

Il 18 e 19 gennaio andrà in scena Perfetti Sconosciuti, dall’omonimo film con la regia firmata anche  nell’adattamento teatrale da Paolo Genovese. Una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e  sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “perfetti  sconosciuti”. Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta. Un tempo quella  segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Durante una cena, un gruppo di  amici decide di fare un gioco della verità mettendo i propri cellulari sul tavolo, condividendo tra  loro messaggi e telefonate. Metteranno così a conoscenza l’un l’altro i propri segreti più profondi… Produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro della  Toscana e Lotus Production. 

Doppia data, 22 e 23 febbraio, anche per Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta in Ti sposo ma  non troppo. Dopo il clamoroso trionfo di Scusa sono in riunione… ti posso richiamare?,  ArtistiAssociati è orgogliosa di riportare in scena “la ditta Incontrada – Pignotta” con un nuovo  travolgente spettacolo, Ti sposo ma non troppo. Il testo, che mescola con abilità la leggerezza della  commedia con un mood romantico, vede protagonisti quattro individui che, superati i  quarant’anni, fanno i conti con una situazione sentimentale ancora precaria: Andrea (Vanessa  Incontrada) è una donna affascinante delusa dall’amore, Luca (Gabriele Pignotta) è un divorziato  dall’eterna giovinezza che si rifugia in storie superficiali e prive di impegno, Carlotta e Andrea  (Siddhartha Prestinari e Fabio Avaro), sposati da dieci anni, sono una coppia stanca e demotivata.  La convivenza, le emozioni confuse e le crisi esistenziali trascineranno i quattro in un vortice di  scambi d’identità ed equivoci imbarazzanti. Mentre errori clamorosi e divertenti gaffe sembrano  condurre ad una resa dei conti finale, le vite dei protagonisti si intrecceranno in modo inaspettato  e verranno travolte dal desiderio di innamorarsi ancora… anche quando sembrava impossibile. Già  approdato al grande schermo in una felicissima versione cinematografica nel 2014, Ti sposo ma  non troppo arriva ora sui palcoscenici italiani in una nuova edizione aggiornata al tempo presente,  ricca di emozioni e colpi di scena. Siete pronti a partecipare alla festa? 

L’01 marzo salirà sul nostro palcoscenico Nancy Brilli, con il nuovo spettacolo L’Ebreo. Con  l’entrata in vigore delle leggi razziali italiane, nel 1938, si era diffusa, tra gli ebrei, la pratica di  intestare a prestanome fidati i propri beni per metterli al riparo da probabili espropri, per poi  rientrarne in possesso in tempi migliori. Per questo motivo, dopo il rastrellamento del Ghetto  nell’ottobre del 1943, Marcello e Immacolata Consalvi si ritrovano ricchi dall’oggi al domani,  intestatari di quattro appartamenti e due negozi del loro Padrone, catturato e deportato in  Germania. La fine della guerra coincide con l’inizio dell’attesa; passano i giorni, le settimane, poi gli  anni, ma del Padrone, nessuna traccia. L’azione si svolge nel 1956: nevica a Roma e le esitazioni di  Marcello, ligio dipendente che mai aveva dubitato del ritorno dell’Ebreo, cominciano pian piano a  sciogliersi sotto le certezze di Immacolata, sicura che il Padrone sia già morto lontano dall’Italia.  Proprio mentre si consolida la loro nuova condizione sociale ed economica, dopo tredici anni, il  Padrone bussa alla porta per reclamare le sue proprietà. Immacolata, però, non vuole rinunciare a  quella vita cui, nel tempo, si è abituata; convince, dunque, il marito a barricarsi in casa negandosi  anche a conoscenti e amici. Sull’orlo di una crisi di nervi, dopo giornate trascorse come reclusi, la  donna decide che l’unico modo per porre fine all’incubo sia eliminare l’Ebreo. Da quel momento si  succedono colpi di scena, fino ad arrivare al finale della commedia con un evento tanto  imprevedibile quanto inaspettato. Autore: Gianni Clementi. Regia: Pierluigi Iorio. Produzione:  Teatro Diana. 

Maria Amelia Monti e Claudia Gusmano, il 22 marzo porteranno in scena Strappo alla regola.  Siamo in un cinema e sullo schermo proiettano un film dell’orrore. Orietta, un personaggio  secondario del film, sta per essere raggiunta da un misterioso assassino, ma riesce  inaspettatamente a sfuggirgli… uscendo da uno strappo dello schermo. Si ritrova nella sala  cinematografica deserta dove incontra Moira, la maschera del cinema. Moira pensa di essere  impazzita, ma deve ricredersi perché Orietta è viva e le chiede aiuto. Temendo di perdere il posto  di lavoro, Moira cerca di convincere Orietta a ritornare nel film per farsi assassinare. Ma Orietta è  decisa a cambiare il suo destino. Mentre sullo schermo i personaggi del film girano a vuoto, Moira  si confida: è una donna disperata, che vive una relazione tossica, da cui non riesce a uscire. Ora è Orietta a incoraggiare Moira a trovare lo “strappo” per scappare da una storia dell’orrore. E alla  fine sarà proprio lei a salvarla. Con una inedita interazione fra Teatro e Cinema, con una comicità  dai ritmi incalzanti, la nuova commedia di Edoardo Erba ci tiene sospesi in un mondo di mezzo fra  realtà e fantasia, e va dritta al cuore, attraversando con leggerezza i nostri incubi peggiori. Autore  e regia Edoardo Erba. Produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo. 

Ultima prosa, Pazza, il 05 aprile, con Vanessa Gravina e Nando Paone. Claudia Draper, una squillo  di lusso, viene accusata dell’omicidio di un anziano cliente e rischia venticinque anni di carcere. Pur  di salvarla, la ricca famiglia si affida ad un valente legale per farla dichiarare incapace di intendere  e di volere e farla internare in un istituto di psichiatria, dal quale potrà uscire dopo pochi anni. Ma  la donna si sbarazza del legale pagato dai genitori e viene affidata a un avvocato d’ufficio, Aaron  Levinsky, il quale intuisce – dietro il contegno ostico dell’indesiderata cliente – un’intelligenza  acuta e la capacità di collaborare alla propria difesa. Claudia lo fa a prescindere da ogni possibile  cavillo giudiziario, solo svelando dolorosamente, con disperata causticità, lo scabroso entroterra  familiare dai toni freudiani nel quale è maturata la sua squallida scelta di vita, e le intollerabili  pretese del cliente che scatenò la sua micidiale reazione di difesa. Pazza: perché una donna vuole  dimostrare di essere perfettamente consapevole di intendere e di volere e di non farsi definire “pazza”, sottoponendosi a un processo per un reato commesso? Perché tutti, compresa la sua  famiglia, vogliono invece definirla “pazza”. In un periodo storico in cui la violenza sulle donne è in  preoccupante aumento nel nostro paese, cercheremo di entrare dentro i segreti di una famiglia  borghese. Adattamento e regia Fabrizio Coniglio, dal testo di Tom Topor. Produzione: La Contrada  Teatro Stabile di Trieste.

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