Copparo. “Leggiamo nella replica di Pagnoni al nostro articolo sul Teatro De Micheli che La Zona Franca non sarebbe un’associazione e per questo motivo non meriterebbe attenzione da parte sua”. La Zona Franca controreplica dopo le dichiarazioni del primo cittadino in risposta alle critiche sulla gestione del teatro comunale del paese.
“Dall’alto della sua spocchia – spiega l’associazione – forse ignora che, invece, Zona Franca è un’associazione regolarmente registrata, peraltro attiva dal 2019 su tematiche legate al territorio copparese, rispetto al quale ha svolto inchieste e approfondimenti (lo sviluppo della discarica Crispa e i temi ad esso collegati, la crisi del commercio – con interviste a esercenti locali -, il futuro di frazioni come Sabbioncello, Gradizza, Ambrogio, e molto altro). Quanto all’implicita critica al fatto che la sua vicepresidente (non presidente, troppo onore), Patrizia Lucchini, sia candidata alle liste del Pd, riteniamo che, nel libero gioco democratico, sia del tutto accettabile che qualunque componente di qualsivoglia associazione possa esprimere la sua vicinanza a una forza politica, candidandosi per un organismo elettivo, il Consiglio comunale in questo caso, restando comunque parte attiva e rappresentativa di un’associazione. Analoga situazione si presenta nelle liste a sostegno dell’attuale sindaco, dove compare un presidente di associazione locale copparese: su questo che cosa ha da dire Pagnoni?”
Nel merito delle parole di Pagnoni, la Zona Franca ritiene non sufficiente dichiarare che il teatro è, ed “è sempre stato, un luogo aperto”, semplicemente citando un paio di convegni ospitati (solo ospitati, si badi) nella sala teatrale. Venendo poi alla gratuità degli accessi, “sarebbe certo stato auspicabile che – come è stata gratuita la rassegna domenicale Junior – anche altre attività fossero state accolte senza esborso di denaro o, almeno, con l’applicazione di tariffe “popolari”. Le cose sarebbero andate diversamente: la scuola di musica Varos Zamboni non sarebbe stata costretta a spostarsi in una sede meno comoda e la scuola primaria avrebbe potuto svolgere i propri collegi (come accadeva in passato, del resto), in un luogo più confortevole del Parco verde, dove oggi si vede costretta a riunire i propri docenti”.
L’associazione viene poi al nodo delle entrate realizzate grazie al pubblico presente nelle stagioni di prosa: “Anzitutto gli insoddisfacenti risultati della stagione copparese 2020-2021 non possono essere attribuiti al Covid, e neanche al post-Covid. Basti confrontare questi esiti con le sale piene di altre contemporanee rassegne, in altri teatri della nostra provincia. Inoltre, ci piacerebbe davvero che Pagnoni ci confermasse il successo delle stagioni successive con dati precisi, come quelli da noi ricordati. Non sarà, forse, che non li fornisce perché ancora insoddisfacenti? Ci pare, infine, chiaro che quello che noi intendevamo, con “Teatro De Micheli aperto sempre”, è un concetto ben diverso da quello che il sindaco cerca di esprimere nella sua replica. Giusto per parlare in termini concreti: chi passava davanti all’ingresso e alla biglietteria trovava sempre qualcuno dello staff, o anche qualche volontario di supporto, con cui soffermarsi, chiedere qualche informazione, fare due chiacchiere sulle iniziative a venire, o qualche commento su uno spettacolo visto, oltre che – ovviamente – per acquistare un biglietto. Anche al di fuori degli spettacoli, il teatro era vissuto e frequentato quotidianamente dagli allievi della scuola Varos Zamboni. Tutt’altro rispetto a quanto negli ultimi 5 anni abbiamo avuto davanti agli occhi, e cioè un portone tristemente chiuso e, negli ultimi tempi, i segni del degrado (vedi foto, ndr). Ribadiamo: La Zona Franca chiede ai candidati sindaco di Copparo di impegnarsi affinché, nel caso vengano eletti, il Teatro De Micheli torni a essere il teatro della comunità Copparese: aperto, valorizzato, frequentato tutti i giorni”.