Proseguono le indagini della Procura di Ferrara per i decessi di Gabriella Cimatti, 81enne di Forlì, e Mara Cremonini, 70enne di San Pietro in Casale, nel Bolognese, le due donne morte all’ospedale Sant’Anna di Cona, dopo essersi sottoposte allo stesso intervento di oculistica oncologica, a luglio 2023.
Su richiesta del medico legale Giambattista Golè e del tossicologo Enrico Gerace, incaricati di svolgere le operazioni post mortem sui corpi delle due signore, venerdì 17 maggio, il pm Andrea Maggioni – titolare del fascicolo di indagine – nominerà come co-consulente il professor Michele Reibaldi, ordinario di Oftamologia e direttore della Clinica oculistica Città della salute e della scienza di Torino, a cui spetterà il compito di integrare la risposta ai quesiti delle due autopsie.
Nello specifico, la lente degli inquirenti si sofferma ora sul perfluorottano, un liquido operatorio simile a una resina protettiva che viene iniettato negli occhi in sostituzione del corpo vitreo per permettere l’esecuzione dell’intervento chirurgico. Il co-consulente dovrà quindi ricostruire l’eventuale presenza di una correlazione tra l’utilizzo di quel liquido e quanto accaduto in sala operatoria.
Due le principali richieste avanzate dal pm Andrea Maggioni all’esperto: verificare le modalità di ingresso del perfluorottano nel circolo sistemico delle due donne e riferire se le operazioni di immissione della sostanza e la sua successiva rimozione dagli occhi delle signore decedute siano state correttamente eseguite e, in caso contrario, gli eventuali errori commessi.
Al termine degli accertamenti, per cui è stato dato un termine di sessanta giorni, Reibaldi dovrà trasmettere le risultanze del proprio lavoro al medico legale che ha svolto gli esami autoptici.
Per quelle due morti sospette, arrivate una dopo l’altra, tra il 27 e il 28 luglio, a seguito della stessa operazione nel reparto di Clinica Chirurgica Oculistica, la Procura di Ferrara ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo con responsabilità colposa in ambito medico in cui sono – al momento, a scopo cautelativo – indagati 22 sanitari: 7 componenti dell’équipe medico-chirurgica, 3 anestesisti, 11 tra infermieri e Oss e un medico oculista, rispettivamente difesi dagli avvocati Marco Linguerri, Giuseppe Moretti, Gianni Ricciuti e Michele Ciaccia.
Contestualmente, il pm Andrea Maggioni ha aperto anche un secondo filone di inchiesta per il reato di omesso referto. A tal proposito, subito dopo l’accaduto, gli agenti della Squadra Mobile si erano messi al lavoro per individuare chi, dentro all’ospedale di Cona, aveva il compito di informare gli inquirenti, chi l’ha fatto e in che termini, ricostruendo la catena decisoria che ha portato ad avvisare l’autorità giudiziaria di quanto accaduto solamente nella giornata del 31 luglio, come comunicato dalla stessa Azienda, dopo circa quattro giorni dai due decessi avvenuti in sequenza a cavallo tra il 27 e 28 luglio. Al momento, il fascicolo aperto per far luce sull’eventuale ritardo nelle comunicazioni è però contro ignoti.
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