Tragedia a Lido degli Estensi. Morto un 16enne dopo aver salvato due persone
Una tragedia in mare al confine tra il Lido degli Estensi e il Lido di Spina dove un ragazzo di 16 anni è annegato nel tentativo di salvare una coppia
Una tragedia in mare al confine tra il Lido degli Estensi e il Lido di Spina dove un ragazzo di 16 anni è annegato nel tentativo di salvare una coppia
Durante il pomeriggio di venerdì 13 giugno è stato messo in campo un intervento straordinario congiunto fra tutte le Forze di Polizia, con particolare riferimento alle zone di via Kennedy, via Arianuova, via del Lavoro e viale Belvedere, finalizzato a contrastare ogni forma d’illegalità legata non solo allo spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche al contrasto ai reati predatori, al rispetto delle norme sull’immigrazione, sul decoro, sulla sicurezza urbana
Nei giorni in cui la cronaca ha fatto purtroppo conoscere all’opinione pubblica la tragedia che ha colpito il 59enne brigadiere capo Carlo Legrottaglie, ucciso giovedì, a pochi giorni dalla pensione, a Francavilla Fontana, durante un conflitto a fuoco mentre inseguiva a piedi due uomini che avevano abbandonato un'auto rubata, non sono mancate le attestazioni di cordoglio all’Arma anche da parte della popolazione ferrarese
Due episodi differenti ma con evidenti similitudini sono finiti entrambi con una denuncia da parte della Polizia Locale di Ferrara. In tutti e due i casi, i protagonisti hanno tentato di sottrarsi all'identificazione durante controlli di routine, ma l'esperienza degli agenti ha permesso di smascherare i tentativi di elusione e di procedere secondo quanto previsto dalla normativa vigente
Sono stati tutti assolti - perché il fatto non sussiste - i tre imputati finiti a processo con l'accusa di cooperazione in omicidio colposo per la tragica fine di Augustine Aigbovo, lo stradino 43enne originario del Gambia, travolto e schiacciato tra due veicoli mentre stava lavorando lungo la Superstrada Ferrara-Mare
Il sostituto procuratore Andrea Maggioni
Sono complessivamente ventidue le persone che la Procura della Repubblica di Ferrara ha iscritto al registro degli indagati per duplice omicidio colposo aperto per far luce sulle morti dell’81enne Gabriella Cimatti di Forlì e della 70enne Mara Cremonini di San Pietro in Casale, nel Bolognese, entrambe decedute tra giovedì 27 e venerdì 28 luglio all’ospedale Sant’Anna di Cona, dopo essersi sottoposte a un intervento nel reparto di Clinica Chirurgica Oculistica.
Nello specifico, sotto la lente del pm Andrea Maggioni – titolare del fascicolo di indagine – sono finiti medici, infermieri e Oss che hanno preso in carico le due donne dal momento dell’operazione a quello post-operatorio, quando entrambe, dopo essersi risvegliate dall’anestesia, avrebbero accusato un malore poi risultato fatale: la prima sarebbe morta poco dopo il risveglio, mentre la seconda, una volta rianimata, è spirata in un secondo momento nel reparto di Ortopedia, dove era stata trasferita per via di un posto letto libero.
Ora ai perché di quelle due morti sospette dovrà arrivare una risposta dagli accertamenti autoptici. A tal proposito, inizialmente programmato per martedì 8 agosto, è slittato alle ore 12 di mercoledì 9 agosto il conferimento dell’incarico al medico-legale che, per conto degli uffici di via Mentessi, dovrà svolgere le autopsie sui corpi delle due vittime.
In quella circostanza nominerà, a sua volta, i propri consulenti anche l’avvocato Marco Linguerri, che difende l’equipe chirurgica che ha svolto l’operazione. E lo stesso potranno fare gli avvocati Michela Stama e Jacopo Morrone del foro di Forlì, che assistono i due figli di Gabriella Cimatti, e l’avvocato Massimiliano Iovino del foro di Bologna, che rappresenterà i familiari di Mara Cremonini.
Nel mentre, contestualmente a quello per omicidio colposo, è ipotizzabile che la Procura apra anche un secondo filone di indagine per omessa o ritardata comunicazione da parte dell’ospedale Sant’Anna. I due decessi, infatti, non sarebbero stati segnalati immediatamente all’autorità giudiziaria, tant’è che una delle salme era stata restituita ai familiari e stava per essere cremata, quando al funerale hanno fatto irruzione gli agenti della Squadra Mobile per fermare le operazioni, mentre sull’altra era stata eseguita una prima autopsia, ma non in medicina-legale.
Da qui, non è escluso, che il pm Maggioni possa fare chiarezza con una seconda inchiesta, che potrebbe però toccare figure di responsabilità nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cona che, attraverso una nota stampa, dopo aver sottolineato di aver avviato immediate verifiche interne a seguito dei due decessi, aveva fatto sapere di aver successivamente inviato la segnalazione a Procura e Ministero in data 31 luglio. Sempre nello stesso comunicato, l’AouFe aveva detto di riporre la propria fiducia nel lavoro degli inquirenti e di voler loro assicurare la massima collaborazione.
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