Economia e Lavoro
28 Marzo 2024
E' stato proclamato dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil

Rottura delle trattative con Federdistribuzione e sciopero il 30 marzo

di Redazione | 3 min

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“Nel commercio stesso lavoro diverso trattamento. Quattro contratti collettivi nazionale applicati nel commercio, nella moderna distribuzione e nel terziario, scaduti nel lontano 2019”. E’ con queste parole che i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil proclamano una giornata (intero turno di lavoro) di sciopero nazionale per il prossimo 30 marzo.

Dopo oltre 4 anni di attesa e lo sciopero nazionale del 22 dicembre scorso sono state finalmente siglate le intese di rinnovo dei Contratti nazionali del Terziario, Distribuzione e Servizi applicati alla più vasta platea di lavoratrici e lavoratori del settore privato in Italia, con oltre 3milioni di addetti impiegati nelle attività commerciali e nelle imprese di servizi appartenenti alle associazioni imprenditoriali di settore Confcommercio e Confesercenti. “Mentre per queste lavoratrici e lavoratori si raggiunge un’intesa che migliora le condizioni di lavoro e i trattamenti retributivi con un aumento contrattuale a regime di 240 euro al quarto livello, da riparametrare, con l’erogazione di una massa salariale di 7.180 euro – spiegano i sindacati – diversamente per gli oltre 240mila dipendenti dalle imprese associate a Federdistribuzione, per citarne alcuni Arcaplanet, Bennet, Cadoro, Supermercati Despar (Aspiag), Supermercati Famila, IN’s Mercato, Lidl , Penny Market, Pam Panorama, Douglas, Kiko, Jysk, Kasanova, Metro, Ovs,Tecnomat, Zara etc, a fronte delle stesse richieste non si è trovata l’intesa. Un atteggiamento che ha già inflitto danni considerevoli agli addetti del settore, come dimostrato dal precedente rinnovo del 19 dicembre 2018, avvenuto dopo ben 45 mesi di ritardo rispetto alla sottoscrizione del Ccnl Tds Confcommercio del 30 marzo 2015, comportando una perdita secca per le lavoratrici e i lavoratori, nell’ordine di svariate migliaia di euro e in termini di minor massa salariale percepita nell’arco della vigenza contrattuale rispetto ai loro colleghi che, pur svolgendo ed operando nel medesimo ambito settoriale, si videro corrispondere trattamenti economici più significativi”.

E’ in corso la campagna di assemblee sindacali a livello territoriale. “Federdistribuzione – dicono i sindacati – si è mostrata irresponsabile nel presentare svariate richieste finalizzate unicamente a far naufragare una già complessa negoziazione. Lo schema negoziale proposto ancora una volta è quello di mortificare il rinnovo del Ccnl in una logica di scambio tra una presunta disponibilità ad erogare il dovuto aumento salariale (mai esplicitata nel dettaglio nelle 17 ore di trattativa) in cambio di un peggioramento della parte normativa che prevedeva la precarizzazione dei lavoratori attraverso un sistema derogatorio della legge e proponendo l’umiliazione delle professionalità attraverso un abbassamento dei livelli di inquadramento. Le aziende della Distribuzione Moderna Organizzata stanno sferrando un attacco senza precedenti ai diritti di chi lavora nel settore, mortificandone le professionalità e disconoscendone il contributo operoso e continuo. Contro l’atteggiamento arrogante di Federdistribuzione occorre mobilitarsi. Per quanto riguarda il Ccnl della Distribuzione Cooperativa si deve attendere la giornata di trattativa prevista per il 28 marzo”.

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