Cronaca
27 Marzo 2024
L'uomo era stato arrestato in flagranza nell'aprile 2023. In casa aveva anche 57mila euro in contanti

Sei chili e mezzo di droga “tutta per lui”. Condannato a 8 anni

di Redazione | 2 min

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Lo avevano trovato con sei chili e mezzo di eroina purissima. E lui, Hassan Saad Ul, 26enne pakistano arrestato in aprile dalla squadra mobile di Bologna, non ha mai voluto dirne la provenienza, salvo – in sede di convalida dell’arresto – dire come dichiarazione spontanea che non era uno spacciatore e che quel quantitativo abnorme era per uso personale.

Una linea di difesa mantenuta fino alla fine. Anche ieri (martedì 26 marzo) davanti al giudice Carlo Negri, in rito abbreviato. Tanto che il giovane, su richiesta del sostituto procuratore Stefano Longhi, è stato condannato a 8 anni di reclusione e 30mila euro di multa.

Le origini di quella gigantesca partita di droga – capace di rendere, una volta immessa sul mercato, centinaia di migliaia di euro – vanno ricercate nel traffico che da Bologna porta alla provincia estense.

Il 26enne, domiciliato a Ferrara ma residente a Valenza Po, in provincia di Alessandria, era stato fermato dagli agenti della Mobile di Bologna nell’aprile dello scorso anno mentre stava scendendo dal treno regionale alla stazione di Bologna Roveri, probabilmente dopo essere partito da Consandolo, nell’Argentano.

È in quella circostanza che i poliziotti del capoluogo felsineo gli avevano trovato addosso oltre 50mila euro in banconote di diverso taglio, di cui non era riuscito a fornire giustificazioni attendibili sulla loro provenienza. Così facendo, dopo gli accertamenti del caso, i poliziotti avevano poi esteso la ricerca all’abitazione di corso Porta Po – forse usata come deposito – e, in collaborazione con i colleghi di Ferrara, avevano ritrovato l’ingente quantità di stupefacente, oltre ad altri 7mila euro in contanti.

Circostanze più che sufficienti per arrestarlo in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio.

Secondo gli inquirenti Hassan Saad Ul, che in città viveva da solo e per un periodo di tempo aveva lavorato come agricoltore nelle campagne ferraresi, non era un caso isolato, ma rientrava in un traffico di droga tra Bologna, Ferrara e altre province emiliano-romagnole e non.

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