Economia e Lavoro
27 Marzo 2024
Il Cda propone di dividendo in crescita a 14 centesimi di euro per azione (+12%)

Hera chiude il 2023 con un utile di 375 milioni

di Redazione | 3 min

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Il consiglio di amministrazione del Gruppo Hera, presieduto dal presidente esecutivo Cristian Fabbri, ha approvato all’unanimità i risultati economici consolidati al 31 dicembre 2023 e la relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti, insieme al bilancio di sostenibilità.

“Chiudiamo il 2023 con una performance record dei principali indicatori economici e finanziari – ha dichiarato Cristian Fabbri – ottenuti in un contesto macroeconomico ancora volatile e incerto: il Mol (margine operativo lordo, ndr) ha sfiorato gli 1,5 miliardi di euro, l’utile netto di pertinenza degli azionisti è cresciuto del 16,5% e gli investimenti del 15%, superando gli 800 milioni di euro. Di conseguenza il valore economico distribuito agli stakeholder dei territori nei quali operiamo ha raggiunto i 2,3 miliardi di euro, in crescita del 36%. Risultati che abbiamo raggiunto soprattutto grazie al contributo dell’area ambiente e dell’area energy. In particolare, in questa filiera abbiamo conseguito una crescita significativa supportata dallo sviluppo commerciale, dai mercati di ultima istanza e dai servizi di efficientamento energetico. La contestuale riduzione del 10% del debito, che ci porta a registrare un rapporto debito netto/Mol di 2,56x, in miglioramento del 21%, ha permesso al Consiglio di Amministrazione di proporre un incremento del 12% del dividendo, pari a 14 centesimi per azione. I risultati del 2023 riconfermano, quindi, la validità della visione strategica del nostro Gruppo e costituiscono il primo tassello del nostro piano industriale approvato a gennaio”.

“Nel 2023 – ha aggiunto Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera – l’incremento del Mol, che si attesta a quasi 1,5 miliardi di euro, ci ha portato a raggiungere con 3 anni di anticipo, superandoli, gli obiettivi fissati dal precedente Piano per il 2026. La normalizzazione dei prezzi energetici ha permesso di ridurre il capitale circolante netto e di abbassare l’indebitamento finanziario netto del 10%, ottenendo così un significativo miglioramento della struttura patrimoniale e finanziaria e un rapporto Pfn/Ebitda a 2,56x, in miglioramento del 21%. Il Gruppo ha quindi riguadagnato l’usuale flessibilità finanziaria, per continuare a cogliere le opportunità di crescita nei mercati di riferimento ancora altamente frammentati. Ne sono evidenza le operazioni eseguite nel 2023 che confermano anche la nostra attenzione a generare una crescita sostenibile dei territori serviti. Un impegno che trova conferme nell’incremento sia del margine operativo lordo a valore condiviso, che cresce del 16% e raggiunge i 776 milioni di euro, pari al 52% del Mol complessivo, sia degli investimenti Csv, che per il 2023 ammontano a 558,4 milioni di euro, circa il 69% del totale. Prosegue, infine, il nostro impegno nella finanza sostenibile, che rappresenta una spinta propulsiva al nostro piano di investimenti e riconferma l’impegno della multiutility per la creazione di valore nei territori serviti, con particolare riferimento agli obiettivi di decarbonizzazione, economia circolare, innovazione e resilienza, in coerenza con il nostro purpose aziendale e con la traiettoria definita nel Piano industriale”.

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