Non tentato omicidio, ma resistenza a pubblico ufficiale. È questa l’ipotesi di reato per cui la Procura di Ferrara ha iscritto nel registro degli indagati il 26enne ferrarese che, nel pomeriggio di mercoledì 28 febbraio, secondo quanto riportato nella nota stampa inviata domenica (3 marzo) dal vicesindaco Nicola Lodi ai giornali, avrebbe tentato di investire un poliziotto locale in abiti civili che gli aveva intimato l’alt in via Baluardi.

Come anticipato da Estense.com, sull’ipotesi di reato per cui il ragazzo era stato inizialmente denunciato dalla polizia locale c’era molta prudenza negli uffici di via Mentessi. E infatti, dopo aver esaminato i primi atti arrivati sulla sua scrivania, il pm di turno Ciro Alberto Savino ha inviato una notifica di indagine in cui il reato viene derubricato da tentato omicidio a resistenza a pubblico ufficiale.

D’altronde la vicenda, dopo la nota istituzionale inviata alle redazioni dal braccio destro del sindaco Alan Fabbri, aveva portato con sé moltissimi interrogativi, dettati anche dalla versione dei fatti che che viene fornita dal giovane, in cui emergevano differenze importanti con quanto scritto nel comunicato istituzionale.

A tal proposito, il 26enne racconterà la propria versione dei fatti al pm, durante l’interrogatorio a cui si sottoporrà nei prossimi giorni.

Contestualmente, per inquadrare e chiarire meglio i contorni della vicenda, il sostituto procuratore chiederà anche agli agenti della polizia locale di essere informato sulla velocità con cui procedeva l’automobile e la distanza tra quest’ultima e l’agente che avrebbe rischiato di essere investito mentre stava intimando l’alt al veicolo su cui viaggiava l’odierno indagato.