Attualità
1 Marzo 2024
Sostanzialmente il 50% del numero complessivo di quelli abbattuti sull’intero territorio regionale. Preoccupa anche la proliferazione del colombaccio e dell'oca selvatica.

Emergenza nutrie, abbattuti oltre 44mila esemplari in un anno

di Redazione | 2 min

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Emergenza nutrie al centro del tavolo tecnico in prefettura a Ferrara che, nel pomeriggio di ieri, giovedì 29 febbraio, ha visto il prefetto Massimo Marchesiello e l’assessore regionale Alessio Mammi fare il punto della situazione sulle attività finalizzate all’eradicazione della specie alloctona infestante come previsto dal Piano Regionale di Controllo stabilito dal Dgr 546 del 19 aprile 2021 per il periodo 2021-2026.

All’incontro erano anche presenti la comandante della polizia provinciale Roberta Artioli, il dirigente Sergio Russo della polizia di Stato, Stefano Calderoni, presidente del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara Stefano Calderoni e i vertici delle segreterie provinciali di Coldiretti, Confagricoltura e Cia.

L’incontro – come si diceva – ha rappresentato l’occasione per affrontare con approccio pragmatico l’annoso problema della emergenza nutrie in un territorio, quello ferrarese, particolarmente favorevole sotto il profilo morfologico per la proliferazione dell’animale, con un reticolo di corsi d’acqua esteso per circa 4.200 chilometri.

L’assessore Mammi, in particolare, ha sottolineato l’attenzione con la quale la Regione Emilia-Romagna sta affrontando questa emergenza, sia per quanto riguarda i danni all’agricoltura che ne derivano sia sotto il profilo della sicurezza idraulica (scavo degli argini). Per questa ragione solo nel 2024 sono stati stanziati 100.000 euro di fondi regionali per attuare il Piano di controllo integrato, che prevede, tra l’altro, l’utilizzo di armi da fuoco per l’abbattimento dell’animale.

In tale contesto normativo, la polizia provinciale di Ferrara, aderendo al progetto sperimentale di abbattimento della nutria con la più efficace carabina ad aria compressa calibro 22, nel solo 2023 ha eliminato, con i suoi 350 coadiutori, 44.115 capi, sostanzialmente il 50% del numero complessivo di quelli abbattuti sull’intero territorio regionale.

Nel riconoscere gli sforzi fin qui compiuti dalla Regione sul fronte del contrasto alla proliferazione della nutria, le associazioni degli agricoltori hanno altresì evidenziato ulteriori problemi per i raccolti causati dalla più recente, abnorme proliferazione di colombaccio e oca selvatica. Al riguardo l’assessore Mammi ha assicurato che tali più recenti problematiche saranno oggetto di doverosi approfondimenti e valutazioni nel rispetto del complesso di norme che regolano la materia.

La riunione si è conclusa con l’impegno di tutte le componenti coinvolte a procedere ad un attento monitoraggio del fenomeno, attraverso più frequenti momenti di confronto e analisi dei risultati ottenuti rispetto alle indicazioni del citato Piano regionale di controllo.

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