Inizierà il 22 maggio la fase dibattimentale del processo a carico di Davide Magnani, il 56enne ferrarese accusato di sfruttamento della prostituzione di una studentessa di 21 anni, per fatti che sarebbero avvenuti tra il 2018 e il 2021, con cui – secondo quanto sostenuto dalla Procura – avrebbe avuto anche rapporti sessuali quando lei, che gli era stata affidata dalla madre, era ancora minorenne e aveva meno di sedici anni (dal maggio 2014 al maggio 2016), e addirittura quando ne aveva meno di quattordici.
L’uomo dovrà anche rispondere per la produzione di materiale pedopornografico per cinque video di lei girati nel 2013 e per lo sfruttamento della prostituzione minorile della giovane dal gennaio 2016 al maggio 2018. A ciò si aggiunge infine la cessione aggravata di stupefacenti per i rapporti sessuali quando la vittima era minore, tra cui cocaina dal 2018 al 2021..
Durante l’udienza di ieri (mercoledì 24 gennaio) il collegio del tribunale di Ferrara – presidente Piera Tassoni con a latere i giudici Sandra Lepore e Giovanni Solinas – ha respinto tutte le eccezioni precedentemente sollevate dal legale difensore dell’imputato, l’avvocato Sergio Pellizzola, è ha disposto l’accorpamento in un unico procedimento sia dei fatti che vengono contestati a Magnani quando la vittima era maggiorenne che quelli quando la giovane era ancora minorenne.
Inoltre, il collegio si è riservato di ammettere come testimoni i giornalisti de Le Iene, autori del servizio televisivo con cui venne scoperchiata la vicenda, mentre saranno sentiti gli operatori di polizia giudiziaria che svolsero le indagini.
‘Magno‘ – questo il soprannome – era stato arrestato a marzo 2021 con l’accusa di organizzare festini a base di sesso a pagamento e droga, in cui avrebbe sfruttato le prestazioni della studentessa 21enne, pubblicizzate tramite annunci di incontri su alcuni siti specifici online. Lì, su internet, l’uomo – secondo le ipotesi investigative – avrebbe venduto la ragazza chiedendo soldi in cambio delle prestazioni sessuali della giovane, che sarebbero state offerte durante alcune serate appositamente organizzate.
Una di queste fu filmata di nascosto da un partecipante, che inviò tutto alla trasmissione televisiva de ‘Le Iene’ facendo scattare le manette nei confronti di Magnani, nell’ambito dell’operazione Angel&Devil, coordinata dalla Procura ed eseguita dai carabinieri.
Ma non solo, durante le indagini, sarebbe anche emerso che il 56enne, conosciuto in città poiché responsabile dell’associazione MeravItalia, da lui creata per fornire supporto alle donne maltrattate, avrebbe lui stesso avuto rapporti sessuali con la studentessa – stando alle accuse – quando lei aveva meno di sedici e addirittura di quattordici anni, dopo che gli era stata affidata dalla madre
Il processo è stato quindi aggiornato al 22 maggio, quando in aula saranno sentiti cinque testimoni.
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