È arrivato nei giorni scorsi, nel prestigioso Metropolitan Museum of Art di New York, un importante cratere conservato nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, museo afferente alla Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna, e proveniente da uno dei più ricchi e importanti corredi funerari ritrovati nelle necropoli della città etrusca di Spina durante gli scavi del 1923.
Il grande cratere, ritrovato nella tomba 128 del sepolcreto di Valle Trebba, databile alla fine del V secolo a. C. rappresenta nella scena principale due divinità sedute su troni con processione di uomini e donne che danzano e suonano flauti, timpani e cembali ed è attribuita alla scuola di Polignotos.
“Si tratta di una raffigurazione molto particolare – commenta Tiziano Trocchi, direttore del Museo Archeologico di Ferrara – interpretata come corteo in onore di Dioniso, identificato con Sabazio – divinità di probabile origine traco-frigia, venerata nel mondo greco dal V sec. a.C. – e della madre Rea Cibele, personificazione della natura e della fecondità”.
Il prestito rientra nell’ambito dell’International Agreement Italia-Stati Uniti d’America, sottoscritto nel febbraio 2006 dall’allora Ministro per i Beni e le Attività Culturali, che ha consentito il rientro in Italia di importanti reperti confluiti in passato in musei d’oltreoceano.
“Sarà questa un’occasione – prosegue Tiziano Trocchi – per condividere con il Metropolitan Museum of Art la campagna di comunicazione relativa a questa operazione e di offrire al Museo Archeologico di Ferrara una opportunità di visibilità all’interno di uno dei principali musei contemporanei avviando una collaborazione sia sul piano scientifico che su quello della valorizzazione”.
L’accordo stipulato col museo americano prevede inoltre la realizzazione di una copia di dimensioni uguali all’originale del grande cratere che resterà esposta a Ferrara per tutta la durata del prestito consentendo al pubblico di fruire dell’importante contesto archeologico senza perdere l’integrità narrativa del corredo.
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