Martedì 5 dicembre sarà sciopero. Lo hanno proclamato, a livello nazionale, Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, Nursing Up per protestare contro la finanziaria che non dà le necessarie risposte alle esigenze del settore sanitario. Rispetto al 2023, ci spiega Pierluigi Api di Anaao-Assomed, “sono stati stanziati 3 miliardi in più” passando quindi da 126 miliardi a 129 miliardi. Fondi che per la maggior parte saranno utilizzati per il rinnovo dei contratti mentre rimarranno 600 milioni per gli investimenti “che non coprono neanche il tasso inflattivo”.
Un comparto “sottofinanziato” a cui si aggiunge “un taglio delle pensioni retroattivo” spiega sempre Api. “Una cosa mai successa nella nostra storia” e che riguarda tutti i dipendenti del comparto sanità tra cui medici, infermieri e tecnici. “Il governo – spiega il rappresentante di Assomed – ha deciso di tagliare i coefficienti delle pensioni a partire dal 1996” e tutti colo che andranno in pensione dal 2024 subiranno una decurtazione. A essere colpiti maggiormente tecnici e infermieri, questi ultimi vanno mediamente in pensione con 1400 € mensili e il sindacato stima che possano avere una decurtazione di circa 200 €. Per i medici, che partono da una base pensionistica più alta, il colpo sarà più facile da assorbire ma rimarranno coinvolti in molti che “per senso di responsabilità durante la pandemia hanno scelto di ritardare la pensione e la raggiungeranno solo nel 2024”.
La mancanza di fondi da parte del governo si traduce anche in mancanza di assunzioni per cui Api punta il dito anche contro Ausl e Azienda Ospedaliera, “è da gennaio che lottiamo con le due direzioni”. Già a luglio il primo incontro con il prefetto mentre “l’ultimo tentativo di conciliazione è stato il 30 novembre con le due direzioni ma è fallito”.
Anaao-Assomed contesta un “piano di assunzioni che non corrisponde alla realtà delle cose, calcolato in base allo storico e non al carico di lavoro”. Mentre l’Ausl non avrebbe neanche “mai fatto i carichi di lavoro”. “A gennaio inizieremo anche con gli scioperi locali” fa sapere Api che poi torna sul presunto “danno” che le aziende sanitarie “stanno facendo ai nostri punti di eccellenza come il San Giorgio”.
L’Ausl fa sapere che durante lo sciopero di 24 ore saranno garantiti i servizi essenziali. Evidenzia inoltre che in questo caso, vista la rilevanza dei temi nazionali che motivano lo sciopero, molto sentiti dai professionisti, lo sciopero potrà provocare forti disagi alla cittadinanza per le prestazioni non urgenti, compresi gli interventi programmati e la specialistica ambulatoriale.
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