Comacchio. Solo pochi giorni fa la pagina Facebook del comune di Comacchio pubblicava un post nel quale annunciava l’imminente arrivo di Shiva per il Dark Valley Halloween Festival. Era il 25 ottobre e l’evento si sarebbe dovuto tenere sabato scorso 28 ottobre ma Andrea Arrigoni, nome all’anagrafe di Shiva, è stato arrestato per tentato omicidio e il concerto annullato. Secondo quanto riporta la stampa nazionale il rapper, durante gli interrogatori, avrebbe invocato la legittima difesa dopo che l’11 luglio scorso avrebbe ferito con colpi di pistola 2 giovani in via Cusago a Settimo Milanese. Due giovani che hanno probabilmente tentato di aggredire il rapper nell’ambito di quella che parrebbe una contesa tra bande rivali nel contesto musicale. Da una parte la “Santana gang” di Shiva e dall’altra la “Seven Zoo” di Rondo da Sosa.
Il comune di Comacchio non ha ovviamente alcuna colpa rispetto al reato contestato al rapper milanese ma il consigliere comunale Marco Fabbri pone alcune domande all’amministrazione. “Come mai – chiede Fabbri – non si è data notizia dell’annullamento del concerto di Shiva?” Inoltre chiede se l’amministrazione “non ritiene che per un evento finanziato dal comune, non debbano essere fatte scelte artistiche più consone e con modelli per i nostri giovani più positivi; se spetta al comune o agli organizzatori il rimborso dei biglietti, se è intenzione procedere e con quali tempistiche” e infine “se il comune intenda revocare il patrocinio e/o rivedere il contributo concesso agli organizzatori considerato che Shiva rappresentava il principale artista del festival”.
Nell’interpellanza presentata nel consiglio comunale del 30 ottobre Fabbri oltre a un problema morale rispetto all’invito del rapper e alla mancata comunicazione da parte del comune della sostituzione di Shiva con Sacky, peraltro poco spiegata anche nelle pagine social della Dark Valley, il consigliere si domanda lumi sul contributo comunale. Un contributo “di 60.000 euro oltre a ulteriori somme non quantificate nella determina di aggiudicazione quali ad esempio il suolo pubblico, l’impiego di mezzi e uomini comunali nell’attività collaterali di allestimento/disallestimento, promozione”.
Inoltre, fa notare Fabbri, “non si comprende come mai un evento a pagamento, con introiti derivanti non soltanto dai biglietti, ma anche dalla somministrazione alimenti e bevande, e dunque a tutti gli effetti una attività economica e di impresa, debba essere compartecipata dal comune, essendo il ‘rischio d’impresa’ in capo ai privati”.
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