Tre ore di angoscia. Probabilmente le tre ore più drammatiche della sua vita. Sono quelle che ha vissuto la madre del dodicenne rapito giovedì scorso in pieno centro a Ferrara.
A monte del sequestro c’era la pretesa di avere indietro i soldi (650 euro) pagati per una presunta truffa on line organizzata dal fratello maggiore della vittima, un quindicenne.
Tutto ha inizio quando la giovanissima vittima esce di casa. Sono le 17.45 del 19 ottobre. Sono le prime scene del ‘film’ drammatico che terminerà con due arresti. Torniamo all’involontario protagonista: ha in mano una scatola contenente il paio di scarpe da vendere. Ad aspettarlo in piazza Travaglio c’è il 27enne che si sente truffato da suo fratello. Con lui, a bordo di una Lancia Ypsilon, un suo amico 23enne venuto apposta da Modena per accompagnarlo.
All’appuntamento lo accompagna un amico coetaneo. Dopo 30 minuti il giovane chiama il fratello maggiore di 15 anni, la madre capisce dalla conversazione concitata che qualcosa non va. Prende il telefonino e chiede cosa stia succedendo: il 12enne le dice che due persone volevano dei soldi perché si ritenevano truffate da una precedente vendita di un telefonino fatta dal fratello maggiore.
La donna chiede disperata al figlio di dirle dove si trova. A quel punto sente una voce maschile che si intromette nella conversazione e, in maniera aggressiva e ad alta voce, le urla che il figlio “mi ha fregato, voglio i miei soldi, vado dai carabinieri a Modena”.
Forse i due sequestratori, due operai residenti a Modena, di 27 e 23 anni, credevano che fosse stato il piccolo a orchestrare il presunto raggiro
La donna chiede di incontrarli, di risolvere la situazione. È disperata. A quel punto si intromette il secondo uomo. La conversazione si chiude. La madre prova e riprova a chiamare e richiamare per sapere dove si trovasse il figlio ma per tutta risposta si sente dire che i due vogliono portare il minore dai carabinieri a Modena (dove risiedono) per “denunciarlo per truffa”.
La donna riesce a parlare finalmente con il figlio che, in lacrime, le dice spaventato che lo stanno portando in un’altra città. A quel punto la donna va dai Carabinieri. Nel frattempo riceve una chiamata dal numero del figlio. Ma a parlare è uno dei rapitori: “tuo figlio sta bene, gli abbiamo dato da mangiare. Ti aspettiamo al supermercato di Vigarano, porta i soldi”.
In un messaggio i rapitori si premurano di sapere se non hanno contattato le forze dell’ordine. La donna risponde che verrà senza polizia o carabinieri e assicura che sarebbe arrivata a breve.
La famiglia si reca sul posto insieme a una vettura civetta dell’Arma. Arrivano verso le 21.30. La madre riconosce il figlio. È di fianco all’auto dei rapitori. Loro sono con lui. La tranquillizzano sulle condizioni del ragazzino e subito dopo le chiedono i 650 euro. Lei li estrae e li consegna. A quel punto entrano in scena i carabinieri in borghese e li arrestano.
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