“Le dimissioni di Moni Ovadia dal Teatro Comunale di Ferrara, ove ha il ruolo di direttore generale, sono una sconfitta della democrazia e della libertà di pensiero. L’attività culturale, anche per chi rappresenta una istituzione importante, non può essere subordinata a una posizione politica”. Vittorio Sgarbi commenta la decisione dell’attore Moni Ovadia di dimettersi come conseguenza delle sue considerazioni sulla guerra tra Israele e Hamas.
Il sottosegretario alla Cultura e presidente della Fondazione Ferrara Arte ricorda che “il teatro di Ferrara ha raggiunto, con la gestione di Ovadia, ottimi risultati e non è mai stato il palcoscenico di attività politiche del suo direttore il quale, pur valutando l’opportunità di non esporre il suo ruolo per il teatro a critiche per il suo pensiero, non può essere costretto al silenzio al di fuori delle sue funzioni e nessuno può capirlo meglio di me. Poi c’è l’opportunità, la necessità di partecipare al dolore delle vittime, che non cambiano la sostanza”.
Il critico d’arte ‘scarica’ le responsabilità dell’imbarazzo istituzionale che le dichiarazioni dell’intellettuale ebreo hanno creato nella maggioranza del sindaco Alan Fabbri e sostiene che “Ovadia ha grandemente giovato al Teatro di Ferrara, mentre i suoi contestatori di sinistra (e non quelli di destra) non avevano mai raggiunto tali obiettivi e non erano mai usciti dalle logiche di partito e dalle nomine di fedelissimi”.
Quanto all’amministrazione di Ferrara, Sgarbi afferma che “ha dimostrato, nominando Ovadia, di essere fuori da questa logica, e lo ha capito anche il rappresentante più autorevole di Fratelli D’Italia, Alberto Balboni, scrivendomi, nel fuoco della polemica”.
Sgarbi rivela infatti che il senatore gli ha scritto dopo lo scoppio delle polemiche un messaggio: “Grazie. Spero Ovadia smetta di fare politica di estrema sinistra e si dedichi a tempo pieno al lavoro cui è stato chiamato”.
“Ciò che genera sconcerto – è la risposta di Sgarbi -, nelle dichiarazioni di Moni Ovadia, è il suo essere ebreo che gli dovrebbe imporre rispetto e pietà per il suo popolo”.
“Per queste ragioni continuo a ritenere – conclude Sgarbi – che l’errore, da molti riconosciuto nelle dichiarazioni di Moni Ovadia, sia una discutibile posizione politica che non ha niente a che fare con il suo ruolo di direttore del Teatro di Ferrara. E mi auguro che il sindaco respinga le sue dimissioni”.
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