Scienza e tecnologia
20 Settembre 2023

Chirurgia Personalizzata: cosa significa? Quali sono i benefici per i pazienti?

di Redazione | 7 min

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Ne parliamo con il Dott. Michele Massaro, Chirurgo Ortopedico che, con l’aiuto della robotica e di strumentazioni molto avanzate, ha ideato un percorso personalizzato per ogni singolo paziente

Una delle più grandi paure dei pazienti che devono sottoporsi a un trattamento o a un intervento chirurgico è quella di essere considerati semplicemente un numero o, peggio ancora, una mera fonte di guadagno.

Può capitare, infatti, di trovarsi di fronte a un medico, in studio, o circondati da una intera équipe, in sala operatoria, e sentirsi poco ascoltati o addirittura abbandonati a se stessi, come se non fossero già abbastanza il carico di sofferenze e il dolore fisico che vanno avanti da mesi, se non da anni.

Occorre però sottolineare come la stragrande maggioranza dei Chirurghi tenga fede quotidianamente, con la massima dedizione, al celebre Giuramento di Ippocrate e offra un supporto fondamentale ai loro pazienti.

In particolare, gli strumenti sempre più avanzati e gli sviluppi ormai rapidissimi nel campo della Chirurgia Robotica permettono a medici esperti ed aggiornati di pianificare percorsi personalizzati che tengono conto delle esigenze funzionali ed anatomiche del singolo paziente.

Di questo, e in particolare del concetto di Chirurgia Personalizzata applicato alla sostituzione protesica del ginocchio, parleremo con il Dott. Michele Massaro, Chirurgo Ortopedico e Direttore dell’unità di Ortopedia Protesica Robotica Avanzata Mininvasiva (OPRAM) presso l’Istituto Ortopedico Galeazzi Sant’Ambrogio di Milano e il Policlinico San Pietro di Bergamo.

Attraverso le sue parole, capiremo come computer e Robot siano al completo servizio di quei Chirurghi che ascoltano attentamente le storie dei loro pazienti, indagano sintomi, analizzano referti e, soprattutto, accompagnano ogni persona, passo dopo passo, da una condizione difficile, talvolta invalidante, al pieno recupero della qualità di vita tanto desiderata.

Chirurgia Personalizzata e Robotica: un futuro che è già tra noi 

Quando si parla di Robot e Medicina è importante fare una breve ma doverosa premessa: i Robot in questo ambito sono già una realtà, e lo sono almeno dagli anni ‘90.

Si pensi ad esempio alla laparoscopia, una tecnica chirurgica che permette di esaminare organi e tessuti situati all’interno dell’addome e della pelvi grazie a uno strumento chiamato, appunto, laparoscopio.

Ma i passi in avanti fatti negli ultimi anni sono davvero enormi e non si limitano ad alcuni particolari tipi di intervento.

La Chirurgia Robotica rappresenta infatti un fondamentale supporto anche in Urologia, Ginecologia, Ortopedia, ed è destinata a diffondersi sempre più in tutte le specializzazioni.

In particolare, con il Dott. Massaro abbiamo approfondito le applicazioni pratiche di queste innovazioni in Chirurgia Ortopedica e i grandi vantaggi che ne derivano per i pazienti. Ecco le sue riflessioni a tal proposito:

“Da molti anni mi occupo di sostituzione totale o parziale di articolazioni danneggiate; nello specifico si rivolgono a me soprattutto pazienti affetti da gonartrosi, ovvero quella che viene più comunemente detta artrosi del ginocchio.

Molti di loro guardano però all’intervento di protesi con timore e diffidenza, quasi fosse l’estremo tentativo da compiere dopo aver provato ogni tipo di terapia o farmaco.

Per questo ho sviluppato un Metodo chiamato OPRAM, che mi permette di intervenire nel modo meno invasivo possibile, facilitando quindi il recupero post-operatorio dei pazienti.

OPRAM, come avete accennato, sta per Ortopedia Protesica Robotica Avanzata Mininvasiva.

Grazie a questo Metodo, è possibile attuare concretamente un tipo di Chirurgia altamente Personalizzata, che tiene conto delle esigenze “anatomiche” dell’articolazione da operare in maniera che la sostituzione articolare del ginocchio (parziale o totale che sia) riproduca l’anatomia del paziente stesso.

Adesso, però, vorrei chiarire come questo concetto si collega all’utilizzo di strumenti e tecnologie che davvero, in certi casi, sembrano provenire dal futuro.

Per esempio, simulazioni e programmi specifici mi permettono di eseguire, tramite computer, un planning pre-operatorio che non lascia niente al caso, analizzando ogni singolo dettaglio dell’intervento che effettuerò.

Vorrei inoltre porre l’accento sulla parola centrale della sigla OPRAM, ovvero l’aggettivo “Robotica”.

In particolare, mi preme sottolineare come, con il Metodo OPRAM, riesca a sfruttare sempre di più i processi di automazione che aiutano il medico nel suo lavoro.

Un altro esempio di applicazione concreta? La Chirurgia Robotica e la tecnica dell’allineamento cinematico consentono di posizionare le componenti seguendo l’anatomia ossea.

La tecnologia quindi, sempre più presente nelle nostre vite, anche in Chirurgia Ortopedica costituisce un aiuto per gli specialisti che vi si affidano (non in modo acritico) e, nel mio caso, di riflesso, un valido aiuto per la salute dei pazienti.

In altre parole, rappresenta un braccio destro di grande utilità, al mio servizio, che migliora l’efficacia dell’intervento.

I pazienti non devono inoltre temere in alcun modo che questo tipo di Chirurgia sostituisca parzialmente o totalmente l’esperienza e le competenze umane.

In ognuno dei 1200 interventi di protesi del ginocchio che effettuo ogni anno sono io, col fondamentale supporto di tutta la mia équipe, ad accompagnare il paziente nel percorso di guarigione e nessuno avrà mai la sensazione di sentirsi trascurato o, peggio, abbandonato a se stesso.

Per fare un paragone di facile comprensione, possiamo accostare il ruolo del Chirurgo a quello del capitano di una grande nave: l’equipaggio, i motori, tutte le strumentazioni presenti sull’imbarcazione devono essere sotto stretto controllo di colui che ha la responsabilità di guidare i passeggeri da una località balneare all’altra.

I passeggeri, condotti sulle calme acque dei mari, di fatto non si accorgeranno di niente: assisteranno a uno spettacolo o si godranno un rosso tramonto senza alcun disturbo del loro meritato relax.

Allo stesso modo, i pazienti che oggi soffrono di gonartrosi, grazie (anche) alla Chirurgia Robotica, possono beneficiare di interventi davvero poco invasivi, dal recupero molto rapido ed essere accompagnati, passo dopo passo, verso il pieno recupero della loro mobilità articolare, senza che le loro giornate vengano stravolte, anzi!

Per concludere, vorrei soffermarmi su alcuni dati che, meglio di mille parole, esprimono i benefici della Chirurgia Personalizzata applicata secondo il Metodo OPRAM: Il mio approccio consente di effettuare un intervento di protesi monocompartimentale in soli 30/35 minuti e uno di protesi totale di ginocchio in 45/50 minuti.

Non solo: in gran parte dei casi il paziente comincia la riabilitazione il giorno stesso dell’intervento, dopo circa 4-6 ore, e viene dimesso 4 giorni dopo l’operazione.”

La Chirurgia Robotica in Italia: una diffusione sempre più capillare

Le parole del Dott. Massaro ci fanno quindi capire come il comprensibile timore, da parte di alcuni pazienti, di non ricevere attenzioni e cure adeguate svanisca nel momento in cui il medico riesce a creare un percorso totalmente personalizzato che inizia fin dalla prima visita e si conclude con il recupero post-operatorio.

A questo punto, però, insieme al Dott. Michele Massaro, è interessante rispondere a un altro interrogativo che riguarda da vicino il suo lavoro.

Ci riferiamo, in particolare, alla diffusione della Chirurgia Robotica in Italia: a che punto siamo? Esiste una disparità tra Nord, Centro e Sud? In che modo le Università e gli ospedali preparano i futuri medici all’utilizzo delle più avanzate tecnologie?

“Quando ho iniziato a servirmi dei Robot in Chirurgia Ortopedica posso con certezza affermare che erano pochi gli specialisti a sfruttare le immense possibilità offerte da questi strumenti.

Da qualche anno, invece, come testimoniano i dati di una relazione del Ministero della Salute risalente al 2017, il numero dei Robot Chirurgici utilizzati è in costante crescita.

Siamo passati dai 76 di sei anni fa agli oltre 150 attuali e, se è pur vero che la maggior parte sono presenti in strutture e ospedali di Lombardia, Veneto e Toscana, confido che tanti colleghi, da ogni parte d’Italia, possano presto approfondire la conoscenza della Chirurgia Robotica e metterla al servizio dei pazienti.

Occorre infine sottolineare come una diffusione sempre più capillare permetterà anche agli specializzandi, ovvero ai Chirurghi di domani, di perfezionarsi ancora di più nell’utilizzo dei Robot rispetto a quanto abbiano potuto fare i medici delle generazioni passate.”

In conclusione, anche se non abbiamo una sfera di cristallo per prevedere il futuro, le parole del Dott. Massaro ci inducono a pensare che sempre più pazienti, già oggi e ancora di più nei prossimi anni, potranno sottoporsi a interventi totalmente sicuri, meno dolorosi di un tempo, altamente personalizzati e, soprattutto, capaci di restituire loro in breve tempo quel benessere psicofisico di cui una patologia li ha privati.

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