Cronaca
19 Settembre 2023
Nominato un perito che si occuperà della trascrizione delle intercettazioni telefoniche tra Thomas Atongi Kuma, Nathalie Beatrice Djoum ed Eva Rosa Lombardelli, imputati con l'accusa di truffa aggravata, falso e inadempimento contrattuale in pubbliche forniture

Presunta truffa sull’accoglienza. Le intercettazioni entrano nel processo alla Coop Vivere Qui

di Davide Soattin | 2 min

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Durante lo scorso fine settimana, i carabinieri di Comacchio hanno messo in campo un articolato servizio di controllo straordinario del territorio, finalizzato alla prevenzione e alla repressione di ogni forma di reato. Nel corso delle operazioni sono state accertate diverse violazioni denunciate alla Procura di Ferrara in materia di documenti di soggiorno, armi e guida in stato di ebrezza

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Il sostituto procuratore Andrea Maggioni

Inizierà sabato 30 settembre la trascrizione delle intercettazioni relative al processo alla Coop Vivere Qui, in cui sono imputati Thomas Atongi Kuma, Nathalie Beatrice Djoum ed Eva Rosa Lombardelli, rispettivamente presidente, vicepresidente e consigliera della cooperativa che gestiva cinque Centri di accoglienza migranti tra Vigarano e Poggio Renatico, oggi accusati di truffa aggravatafalso e inadempimento contrattuale in pubbliche forniture.

Ieri infatti, lunedì 18 settembre, in tribunale a Ferrara, dopo le questioni sollevate nella precedente udienza dall’avvocato difensore Stefano Scafidi, circa la regolarità del loro utilizzo, il giudice Alessandra Martinelli ha sciolto la propria riserva e ammesso le intercettazioni al processo, conferendo l’incarico al perito informatico Flavio Caroli di Ferrara, che avrà sessanta giorni di tempo per svolgere le operazioni.

Il prossimo 7 dicembre, alle ore 11, il perito sarà chiamato a relazionare in aula, mentre la difesa degli imputati – dal canto suo – non ha nominato consulenti di parte.

Secondo il castello accusatorio della Procura – pm titolare del fascicolo di indagine è il dottor Andrea Maggioni, che ha coordinato le indagini della guardia di finanza -, i tre odierni imputati avrebbero usato oltre 400mila euro di fondi ricevuti dal 2015 al 2018 per scopi completamente privati. Inoltre avrebbero ottenuto oltre 15mila euro di fondi usando l’escamotage dei falsi presenziari, facendo risultare la presenza di diversi migranti in realtà assenti per diversi giorni.

Assoluzioni perché il fatto non sussiste, invece, sono arrivate – nelle precedenti udienze – per il viceprefetto Vincenzo Martorano, difeso dall’avvocato Fabio Anselmo, per la psicologa di Asp, Valentina Marzola, difesa dall’avvocato Riccardo Venturi.

 

 

 

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