
La torre di Migliarino in fase di demolizione
Fiscaglia. Le torri piezometriche presenti sul territorio servito da Cadf sono numerose e necessitano di manutenzione, o in alcuni casi di demolizione (in quanto in disuso e di irrilevante valore architettonico).
I prossimi interventi previsti riguardano le torri di Massafiscaglia, che verrà ripristinata, e la torre di Migliarino, che è attualmente in fase di demolizione. La torre di Massafiscaglia si trova in via Castagnina nei pressi del centro paese. È stata realizzata a fine anni 60 e si presenta con una particolare forma a “clessidra” alta circa 35 m. e con un diametro della vasca in sommità di circa 15 m.
Il serbatoio di sommità presenta un accumulo di circa 500 metri cubi (500.000 litri) ed una vasca interrata di circa 250 metri cubi di accumulo perfettamente in esercizio, inoltre è dotata di un impianto di sollevamento e di rilancio nel locale del piano terra. A seguito delle analisi di vulnerabilità sismica sulla torre e delle verifiche sullo stato di conservazione della stessa, si è deciso di intervenire sulla struttura procedendo a effettuare alcuni interventi di rinforzo strutturale che permetteranno di renderla completamente adeguata all’azione sismica. I lavori, iniziati a metà giugno 2023 e che si prevede dureranno circa 300 giorni, sono finalizzati alla realizzazione di un comparto completamente rinnovato e ammodernato. Gli interventi, oggetto di appalto, avranno una spesa di circa 370mila euro.

La torre di Massafiscaglia
La torre piezometrica di Migliarino, situata in via Travaglio, ha una altezza di circa 23 metri e presenta una geometria circolare con diametro di 11 metri. La torre è stata realizzata a fine anni ’50 ma dismessa oramai da più di 30 anni poiché non più necessaria per il mantenimento delle pressioni in rete sull’abitato. Il manufatto, avendo uno stato di degrado avanzato necessiterebbe di considerevoli interventi di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza, data anche la vicinanza ad alcune abitazioni.
A fronte delle condizioni in cui versa il fabbricato e data la sua inutilità per la rete idropotabile aziendale, Cadf ha deciso di procedere alla demolizione al fine di azzerare eventuali costi di manutenzione sul fabbricato e di non avere più problematiche relative all’avanzare del degrado delle strutture. La demolizione sarà di tipo selettivo tramite l’utilizzo di idoneo mezzo meccanico escavatore dotato di martello demolitore e pinza frantumatrice. I lavori, iniziati a metà giugno, si concluderanno entro la metà di agosto e avranno un costo complessivo di circa 120mila euro.
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