Recensioni
28 Febbraio 2023

Trend delle nascite, com’è stato il 2022

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Cosa sapere sul microblading per sopracciglia: durata e informazioni pratiche

Le sopracciglia hanno un scopo importante: incorniciare gli occhi e valorizzare lo sguardo. Anche le mani più esperte di trucco, sanno che senza un’arcata sopraccigliare curata difficilmente si potranno ottenere risultati eccellenti. Ecco perché consigliamo di prendere in considerazione il microblading

In Italia si fanno sempre meno figli; è quanto emerge dalle indagini di settore, che fotografano un paese ancora alle prese con un vero e proprio “inverno demografico”, cominciato ormai nel lontano 2009.

In attesa di un’elaborazione completa da parte dell’Istituto Superiore di Statistica, alcuni dati pubblicati lo scorso dicembre dall’edizione online de Il Sole 24 Ore (all’interno dell’indagine sulla qualità della vita nelle città italiane) evidenziano un netto calo del tasso di natalità dal 1990 ad oggi. Allora, nella provincia in cui si registrava il dato più alto (Caserta), nascevano quasi 15 bambini per ogni mille abitanti; nel 2023, il tasso è quasi dimezzato (7,9), pur restando leggermente più alto della media nazionale (6,5 nati ogni mille abitanti). In aggiunta, dall’indagine emerge come nel 2022 le nuove nascite sono calate in media del 3% rispetto all’anno precedente; in alcune province della Sardegna, così come a Matera, il decremento è stato nettamente maggiore (-14% da gennaio a giugno 2022).

Alcuni territori, invece, mostrano una tendenza di segno opposto; Piacenza, ad esempio, nei primi sei mesi del 2022 ha fatto registrare un aumento del 15%. Anche ad Alessandria e Aosta i dati evidenziano una significativa inversione di tendenza.

Le cause dell’inverno demografico

Quando si parla di ‘inverno demografico’, si fa riferimento ad una tendenza alla quale contribuiscono diversi fattori. Il crollo del tasso di natalità è l’indice più significativo, ma non certo l’unico: ad alimentare un trend fortemente negativo concorrono anche l’aumento dell’età media della popolazione (che si traduce in una diminuzione della popolazione in età feconda). Non stupisce, quindi come l’età media al parto sia, in tutta Italia, superiore ai 30 anni; in province come Milano e Firenze si registra il dato più alto in assoluto da questo punto di vista (33 anni).

Nel report sulla natalità relativa al 2021, l’ISTAT sottolinea, inoltre, come il calo demografico registrato a partire dal 2008 “testimonia la difficoltà che hanno le coppie, soprattutto le più giovani, nel formare una nuova famiglia con figli; problematica diversa rispetto all’inizio del millennio quando la criticità riguardava soprattutto il passaggio dal primo al secondo figlio”.

L’Istituto individua alcune delle cause di questo fenomeno, tra le quali “la prolungata permanenza dei giovani nella famiglia di origine, a sua volta dovuta a molteplici fattori: il protrarsi dei tempi della formazione, le difficoltà che incontrano i giovani nell’ingresso nel mondo del lavoro e la diffusa instabilità del lavoro stesso, le difficoltà di accesso al mercato delle abitazioni, una tendenza di lungo periodo di bassa crescita economica”.

In sostanza, quindi, le famiglie italiane tendono a fare sempre meno figli e in età più avanzata rispetto al passato; una percentuale crescente della popolazione in età fertile alle prese con condizioni di precarietà economica preferisce quindi attendere più a lungo prima di creare un nuovo nucleo familiare con figli, alimentando un circolo vizioso che da oltre un decennio caratterizza le dinamiche demografiche del nostro paese.

Curiosità: da un’indagine basata su dati Google (“The most common dream in every country”), in Italia i sogni più comuni riguardano proprio la gravidanza benché, come detto, il nostro paese attraversi da anni una fase di progressivo calo delle nascite. Sul fenomeno si è già espressa l’oniromanzia, che ha cercato di ricostruire il significato di sognare di essere incinta. Pare, infatti, che più che essere legato alla maternità vera e propria, i sogni di questo tipo siano riconducibili al desiderio o alla prospettiva di un grande cambiamento, oppure sono espressione di un’indole creativa. Da non sottovalutare anche una componente culturale, che riconosce alla genitorialità un notevole valore sociale e personale.

Messaggio pubbliredazionale

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com