Comacchio
8 Settembre 2022
Il circolo Delta del Po di Comacchio interviene sulla questione dei prelievi e abbattimenti degli ungulati e chiede un incontro-confronto

Legambiente: “Parco e Regione si fermino, dopo i daini toccherà a fenicotteri, oche e lupi”

di Redazione | 2 min

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(immagine d’archivio)

Se le linee guida Ispra sono la base per procedere alla cattura di una quota dei daini del Parco del Delta, perché i pareri dello stesse ente sono lettera morta quando sono negativi sulla gestione della caccia nella medesima area? È l’interrogativo che pone il circolo di Legambiente Comacchio, che si schiera apertamente al fianco delle altre associazioni che da tempo stanno chiedendo all’Ente Parco e alla Regione di non procedere con il piano di riduzione della popolazione degli ungulati presenti tra le pinete di Volano e Ravenna.

“A Legambiente arrivano lettere accorate, arrabbiate e ci chiedono come mai due ambientalisti conclamati come il presidente ed il direttore del Parco del Delta del Po hanno accettato la direttiva della Regione di autorizzare l’abbattimento di un determinato numero di daini per essere poi mandati al macello – dice Marino Rizzati, presidente del Circolo Legambiente Delta del Po -. Anche noi non ci spieghiamo tale direttiva e tale atteggiamento. Ne siamo contrari”.

La richiesta è diretta ed è quella di “rivedere le decisioni prese”.“Non sappiamo quanto saremo ascoltati, ma sappiamo che dopo i daini ci saranno i fenicotteri, poi dopo ci saranno le oche nelle Valli del Mezzano, poi ancora tanti altri mammiferi e poi toccherà al lupo”, è la previsione di Rizzati.

Il presidente di Legambiente rigetta uno degli argomenti che spesso vengono usati su questi temi: la passione per i daini – e per certi animali – emoziona e crea vicinanza perché la si associa al povero Bambi di Walt Disney. “Non crediamo sia solo quello – dice Rizzati -. Gli italiani, i più giovani, hanno acquisito una differenziata sensibilità ambientale e giustamente esprimono i loro sentimenti e reclamano il loro ruolo. Abbiamo già visto le promesse (mancate) fatte al movimento di Greta. I politici, i manager pensano ad altro. I cambiamenti climatici e la salvaguardia dell’ambiente e tutte le sue componenti possono aspettare. Gli animalisti sono degli ambientalisti, vanno ascoltati. Sono giovani, sono attenti, domani voteranno, sono dei cittadini”.

Ecco allora: “Chiediamo all’Ente Parco di svolgere a Comacchio e a Ravenna un incontro-confronto. Abbiamo necessità di conoscere ma anche di esprimere delle valutazioni e considerazioni”. Tra queste considerazioni c’è il rilievo di apertura: “La Regione si è avvalsa di un parere positivo di Ispra nel riguardo dell’abbattimento dei daini, ma ci chiediamo come mai Ispra non è stata ascoltata dalla Regione quando ha espresso un parere negativo sulla gestione della caccia nel Parco delta del Po? Ispra aveva segnalato una consistente negativa pressione venatoria. Perché Ispra vale in un caso si e nell’altro no?”

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