Cronaca
6 Maggio 2022
Un 42enne a processo per abusi, stalking e diffamazione nei confronti della ex compagna

Violenze e maltrattamenti in casa, un’amica capisce e la salva

di Daniele Oppo | 2 min

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A salvarla è stata un’amica che aveva capito che qualcosa non stava andando per il verso giusto. Un giorno si è presentata al lavoro da lei, le ha dato un telefono cellulare con un numero nuovo e dei soldi. Un altro giorno è andata direttamente a casa sua, l’ha portata via, al pronto soccorso di Cona. Salvandola da altre angherie.

Il 2020 è stato un anno terribile per molti, ancora di più per una donna quarantenne che da marzo ha iniziato a convivere con un nuovo compagno in provincia, suo coetaneo, che subito si è rivelato essere un uomo violento, spietato, oggi a processo davanti al tribunale di Ferrara con accuse gravissime: maltrattamenti, violenza sessuale aggravata, stalking, diffamazione.

La donna, che ha trovato riparo fuori regione, è andata a denunciare tutto e da lì è nato il procedimento in corso che la vede parte civile assistita dall’avvocata Silvia Callegari. Per l’accusa, da marzo a settembre del 2020, l’ex compagno (42 anni, difeso dall’avvocato Sandro Di Marco del Foro di Bologna) l’ha costretta a subire di tutto: rapporti sessuali non consensuali; denigrazioni; l’ha chiusa in casa e costretta a rimanerci con controllo telefonico; ha minacciato di far del male ai genitori e ai figli, la cosa che più di tutte l’ha incatenata in quell’inferno domestico. Anche più delle minacce con una pistola, o che appariva tale e poi rivelatasi essere una scacciacani. Ancora di più della costrizione a fare delle docce gelate con i vestiti addosso. Ancora di più di vedersi svuotare i conti correnti e costretta a chiedere due finanziamenti.

Finché l’amica – sentita ieri dal collegio presieduto dalla giudice Piera Tassoni (a latere Silvia Marini e Giulia Caucci) – non l’ha portata via, presentandosi a casa sue e aiutandola a fuggire.

Eppure nemmeno quella cesura, in ogni caso salvifica, è servita a fermare l’uomo, che ha iniziato a tempestarla di chiamate e messaggi, probabilmente pedinarla. Non pago, ha preso anche a offenderla e diffamarla su Facebook.

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