Nuovo incontro in vista al Ministero dello Sviluppo economico per trattare il futuro dell’impianto di cracking di Porto Marghera, fondamentale per le produzioni ferraresi. Dopo il tavolo di mercoledì con gli assessori regionali di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, il viceministro Gilberto Pichetto ha deciso di convocare i sindacati nazionali per lunedì 28 marzo.
“Il confronto – si legge in una nota riportata dall’agenzia Askanews – sarà l’occasione per aggiornare le sigle sindacali sugli incontri che si sono svolti in queste settimane tra i vertici di Eni Versalis e le Regioni interessate, sulla possibile chiusura, nei prossimi mesi, dell’impianto di cracking installato nel perimetro del petrolchimico Versalis di Porto Marghera e le eventuali ripercussioni sugli insediamenti ad esso collegati, ossia Mantova, Ferrara e Ravenna”.
“La convocazione, inoltre, sarà utile a confrontarsi per lavorare ad un protocollo d’intesa che coinvolga tutti i soggetti interessati e che sia finalizzato – conclude la nota – ad un impegno per proseguire il cammino per la riconversione ‘green’ del petrolchimico di Porto Marghera, tenendo in debito conto la sostenibilità ambientale, occupazionale ed economica del territorio”.
Si tratta di un incontro informale di tipo conoscitivo che, stando a quanto si apprende, avverrà in videoconferenza. Motivo per cui questa volta non ci saranno picchetti o sit-in di sindacati e lavoratori.
Il fatto che, con la chiusura del cracking di Porto Marghera alle porte da parte di Eni, si sia ancora in fase così preliminare davanti al ministero è motivo di ulteriore preoccupazione a Ferrara. “È molto tardi – commenta Fausto Chiarioni della Filctem-Cgil -. Non abbiamo ancora evidenza sulla data di stop dell’impianto cracking e non avendo investito sulle strutture e sulla capacità di sostituirlo ci troveremo in una situazione drammatica. Auspichiamo che l’incontro di lunedì dia il via a una serie d’incontri ufficiali, anche con le strutture territoriali sindacali di Ferrara, Mantova, Ravenna e Marghera in modo che anche le segreterie territoriali siano coinvolte. Noi continuiamo a dire no alla chiusura e no alla fermata degli impianti prima di aver costruito il nuovo”.
Nel frattempo la senatrice ferrarese del Pd Paola Boldrini che chiede al ministro Giancarlo Giorgetti la “convocazione di un tavolo nazionale per la chimica, al Mise, con le Regioni coinvolte e i soggetti interessati”. “In questi mesi non sono state date risposte soddisfacenti, che rivelino lo stato dell’arte delle conseguenze della chiusura del cracking di Porto Marghera – accusa la senatrice -. È ormai trascorso un anno dall’annuncio ed è data l’imminenza della sua chiusura è ora di passare dalle dichiarazioni di intenti – salvare il quadrilatero della chimica – ai fatti. Eni deve ufficializzare cosa intende fare. In gioco c’è la produzione di etilene e l’occupazione diretta e indiretta”. Nell’ambito del progetto Avvicina, voluta dal gruppo senatori Pd, grazie a cui in delegazione si spostano in luoghi emblematici e vulnerabili del Paese, Boldrini anticipa l’intenzione di fare tappa in Emilia Romagna, con focus sul Petrolchimico.
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