Portomaggiore
6 Marzo 2022
Parte il nuovo progetto di comunità, grazie alla collaborazione di alcune associazioni di volontariato del territorio. L'obiettivo è fornire risposte organizzative e operative ai bisogni di benessere e salute

Portomaggiore a fianco dei cittadini più fragili? “Insieme…si può”

di Redazione | 2 min

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Portomaggiore. “Insieme…si può” è il nome del nuovo progetto di comunità per Portomaggiore, che avrà l’obiettivo di avviare un percorso di consolidamento del tessuto sociale – a maggior ragione dopo il Covid-19 – favorendo le relazioni integrate con le istituzioni per soluzioni di tipo comunitario e coinvolgendo cittadini di diverse culture e fasce di età, al fine di fornire risposte organizzative e operative ai loro bisogni di benessere e salute.

Diverse le associazioni promotrici dell’iniziativa solidale, di cui è capofila il Centro Le Contrade Aps. A seguire PortAmico di Portomaggiore unitamente a Pangea e Jonas Pronto Soccorso Emotivo di Argenta, che potranno dare il loro contributo con il sostegno finanziario del Comune di Portomaggiore insieme a Emil Banca e a due imprenditori del territorio.

I destinatari del progetto sono le fasce sociali più fragili del territorio portuense, come giovani in età scolare che vivono momenti di disagio per difficoltà relazionali acuite dal periodo della didattica a distanza, gli anziani, sempre più isolati, che non si fidano ad uscire, le donne, in particolare straniere e infine lo stato delle frazioni, i cui abitanti scontano la carenza di servizi, a scapito degli anziani e delle famiglie più disagiate.

“Insieme…si può” si prefigge quindi di valorizzare le risorse delle persone con fragilità, per facilitarne l’integrazione nella comunità, anche tramite scambi di conoscenze e saperi, ma anche di creare una rete di conoscenza e solidarietà sul territorio per superare i pregiudizi e gli stereotipi, in particolare quelli di genere, attraverso l’istituzione di occasioni di confronto emotivo ed affettivo per ridimensionare e risolvere i problemi.

A ciò si aggiunge la volontà di superare il disagio e la solitudine (anche da Covid-19) attraverso momenti conviviali reciproci, favorendo nei giovani modalità corrette di relazione attraverso il gioco, anche per contrastare la dispersione scolastica ed evitare episodi di bullismo, dando spazio alla costruzione di relazioni umane positive e stimolando la creatività nel tempo libero e mettendo in relazione culture e generazioni diverse mediante laboratori creativi e informatici per diminuire il gap prodotto da un’alfabetizzazione digitale forzata a causa dell’epidemia.

Infine, uno degli obiettivi prefissati è quello di aiutare i cittadini, in particolare quelli più fragili, a raggiungere un grado sufficiente di autonomia digitale da consentire loro di interagire con le istituzioni nelle pratiche amministrative, creando inoltre una rete di solidarietà e supporto nei confronti delle donne sottoposte a violenza, anche nelle sue forme più ambigue e spesso non riconosciute, sviluppando esperienze di prossimità sociale favorendo un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini e favorendo lo sviluppo di assistenza territoriale (sanitaria e sociale) ispirata al Patto per la Salute.

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