Goro. “La coltivazione della vongola nella sacca di Goro: quale futuro ci aspetta?”, è l’interessante incontro che si terrà venerdì 12 novembre alle ore 21 al teatro comunale Rolando Ricci di Goro.
Un appuntamento aperto dal biologo Francesco Paesanti, seguito da quello dei colleghi biologi Edoardo Turolla e Diego Viviani e dall’agronomo Pier Paolo Piva, ospite della serata sarà Galileo Gavagnin di Malamocco, scopritore nel 1968 del primo banco di vongole veraci nella sacca di Goro assieme ai cugini Angelo e Gino.
“Nel futuro della comunità gorese credo ci siano due importanti parole – spiega Paesanti – vongole e giovani, la prima perché dobbiamo ripensare al modo di coltivarle e pescarle, la seconda perché se un paese non investe e crede nei propri giovani non può avere un futuro”.
Il biologo che scoprì le vongole veraci, quasi mezzo secolo fa, dando un impulso straordinario all’economia ittica di Goro, sottolinea l’importanza di istruire i giovani nella bellissima attività di allevamento delle vongole veraci. “Un coinvolgimento dettato dal fatto che rispetto a prima, quando prelevando il seme dalla nursery era tutto più semplice – aggiunge il biologo – oggi serve molta più attenzione alla fase della semina. Oggi il seme viene acquistato dagli schiuditoi che sono centri di riproduzione a terra. Acquistano animali piccolissimi che devono essere accuditi fino a che diventano difficilmente predabili”.
Paesanti ricorda come la scomparsa del seme naturale sia successa 80 anni fa in Giappone, costretto all’acquisto negli schiuditoi, in Corea del Sud 60 anni fa stessa cosa e 40 anni fa Cina, stessa situazione, “nonostante sia il più grosso produttore del mondo di vongole. L’idea della serata sarà proprio quella di cercare di spiegare che la tecnica di allevamento e produzione del seme sta cambiando e solo se saremo al passo di questa nuova situazione per la comunità gorese il futuro sarà nuovamente radioso e produttivo”.
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