Sbandano con la moto. Due feriti in via Calzolai
Schianto con feriti a Malborghetto di Boara, dove - nella serata di giovedì 1° maggio - una motocicletta su cui stavano viaggiando due persone è andata a sbattere autonomamente contro un guardrail
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Non molti sanno che nelle vene di Arrigo Boldrini (il mitico comandante Bulow) scorreva anche sangue ferrarese, poiché la madre, Angelina Gulminelli, era originaria di Argenta. E non molti sanno che,per trovare lavoro presso l'Eridania, si iscrisse anche al PNF...
Sette motivi per cui la sentenza di primo grado che ha condannato Nicola Naomo Lodi per induzione indebita va riformata o annullata
Il tribunale di Milano ha dissequestrato i beni confiscati - agli inizi di aprile - alla ditta Zoffoli Metalli Srl di Tamara, azienda copparese finita al centro della maxi-operazione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste contro il traffico illecito di rifiuti
Ancora un grave incidente in via Comacchio dove, nel tardo pomeriggio di mercoledì 30 aprile, una donna di 30 anni e una bambina di 5 anni - mamma e figlia - sono state investite mentre stavano attraversando la strada all'altezza del civico 195, poco dopo la rotonda di via Caldirolo
Le ipotesi di reato sono gravissime, da fiera del malaffare più che espositiva. Vanno, a vario titolo, dalla concussione al peculato, passano per la contraffazione di pubblici sigilli e toccano anche la falsificazione di documenti relativi a un sinistro per ricevere più soldi dall’assicurazione. E anche le cifre in ballo sono importanti: circa 300mila euro che tra 2013 e 2017 sono transitati in vario modo nelle tasche degli amministratori, chiedendo mazzette o facendo la cresta sugli incassi degli allestimenti fieristici, sui proventi dei bar, perfino dei parcheggi, o addirittura tramite biglietti falsi per i vari eventi.
I nomi degli indagati sono importanti: Nicola Zanardi, ex presidente di Ferrare Fiere e poi consigliere delegato; il suo successore Filippo Parisini (dimessosi a seguito dell’indagine), la direttrice Giorgina Arlotti, Angelo Rollo amministratore della società Webland 2000 e infine il grande accusatore: Pietro Scavuzzo, ex pentito di mafia, al tempo deus ex machina degli allestimenti in fiera.
È solo il primo filone, uno stralcio, dell’inchiesta condotta dal pm Ciro Alberto Savino, dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza sulla vecchia gestione della Fiera estense, giunta ora a conclusione con l’invio del 415bis a tutte le parti coinvolte. Ma è una scossa forte.
Andiamo con ordine.
Tangenti, orologio e festa di matrimonio. Il solo Nicola Zanardi (difeso dall’avvocato Marco Linguerri), è accusato di concussione perché, durante gli incarichi ricoperti fino al 2016, avrebbe costretto Pietro Scavuzzo (avvocato Elisabetta Marchetti), minacciandolo di levargli tutto, a pagargli una mazzetta pari al 20% degli incassi della sua Europa Stand Srl, la società aveva l’esclusiva per l’allestimento degli eventi. Una sorta di do ut des forzato tramite il quale Zanardi si sarebbe messo in tasca circa 41mila euro. Non solo, con lo stesso ‘ricatto’, secondo la procura avrebbe costretto Scavuzzo a fornirgli anche gli allestimenti per il matrimonio della figlia (importo tra i 15mila e i 18mila euro), nonché a regalargli un orologio Iwc dal valore di circa 5mila euro.
La tangente e l’anello con brillante in regalo. Stesso reato per il quale è indagato anche Filippo Parisini (avvocato Claudio Maruzzi): con la stessa minaccia di privarlo delle future commissioni sugli allestimenti in Fiera, avrebbe costretto Scavuzzo a versare anche a lui il 20% degli incassi fieristici di Europa Stand. Così avrebbe incassato circa 14.500 euro. Ma, sempre secondo la procura, non si sarebbe accontentato di questo: avrebbe infatti costretto l’imprenditore a fornirgli il mobilio per l’ufficio di presidenza (circa 18mila euro), regalargli un bell’anello con brillante dal valore di circa 11mila euro e perfino a farsi tinteggiare un appartamento e sgomberare un magazzino, risparmiando così circa 4-5mila euro sui lavori.
Zanardi in concorso con Giorgina Arlotti (anche lei difesa dall’avvocato Linguerri) è indagato anche per peculato: entrambi avrebbero creato una doppia contabilità per i bar e si sarebbero intascati il “nero”, quasi 5mila euro nel 2016 per le fiere Auto e Moto e per Militaria.
Parisini e Scavuzzo – che in tutto questo emerge per essere da un lato vittima e dall’altro approfittatore anche se appare esagerato parlare di “sistema Scavuzzo” -, in oltre dieci eventi fieristici tra 2016 e 2017, avrebbero fatto la stessa cosa intascando circa 12mila euro di proventi in nero.
Doppi biglietti per i parcheggi. Sempre loro due insieme, tra settembre 2016 e marzo 2017, avrebbero creato anche un modo per emettere doppi biglietti – con la stessa matrice – per i parcheggi della Fiera, creando quindi un piccolo fondo fuori dalla contabilità ufficiale, grazie al quale si sarebbero intascati una quantità di denaro non quantificata, ma che per la procura oscilla tra i mille e i tremila biglietti al giorno a seconda dell’importanza dell’esposizione ospitata.
Vecchi carnet, doppio canale di vendita. La doppia emissione di biglietti, stando alle indagini, sembra essere stata una consuetudine in Fiera. Zanardi e Arlotti sono infatti indagati per averlo fatto tra aprile 2011 e aprile 2012 in occasione del Misen: non con i parcheggi, ma con i ticket d’ingresso intascando così circa 20mila euro il primo anno e 12mila euro il secondo. Secondo la procura estense, il trucco sarebbe stato quello di utilizzato vecchi carnet, obsoleti e non controllabili, che poi venivano gettati via.
Ticket contraffatti. La tecnica si sarebbe fatta più sofisticata in occasione delle fiere del 2015 e del 2016 (in tutto quattro giornate di Misen e due di Carp Show): Zanardi e Aroltti, con il supporto di Angelo Rollo (anche lui indagato per peculato e assistito dall’avvocato Simone Bianchi) e della sua Webland 2000, avrebbero in queste occasioni usato una doppia emissione di ticket ‘nuovi’ ma contraffatti, in modo da eludere la rendicontazione Siae, nonché la contabilità della Fiera. Per questi fatti, i tre sono indagati anche per contraffazione di pubblici sigilli aggravata in concorso. La contraffazione sarebbe stata operata materialmente da Rollo che secondo gli inquirenti avrebbe falsificati oltre 20mila matrici generando quasi 450mila biglietti ‘paralleli’ tra 2015 e 2017.
I danni pompati. Infine, Zanardi e Arlotti sono indagati anche per aver, di fatto, pompato i danni subiti dall’Ente Fiera in occasione di un colpo con esplosione al bancomat della CariCento, avvenuto il 12 gennaio 2015. Arlotti avrebbe indicato all’assicurazione e anche nella denuncia presentata in Questura, danni ingenti alle strutture (pannelli, impianti, muri, bagni e uffici adiacenti), per un ammontare stimato di 15mila euro, che secondo gli inquirenti erano inesistenti. Zanardi invece si sarebbe fatto rilasciare da Scavuzzo due fatture per un totale di 24mila euro per lavori di ripristino dell’impianto antincendio, mai effettuato e mai danneggiato, in modo da ottenere l’aumento del danno da liquidare dall’assicurazione. Entrambi poi avrebbero invitato al perito assicurativo le due fatture e anche una falsa attestazione (redatta da un soggetto che non risulta tra gli indagati) dell’esito positivo del controllo dell’impianto di rilevamento dei fumi. In questo modo avrebbero ottenuto dall’assicurazione un indennizzo di 18.500 euro a fronte di danni reali stimati in massimo 4mila euro.
E, dicevamo, è solo il primo tempo. Per il secondo bisogna ancora aspettare: lì si parlerà di un appalto pubblico da 5 milioni di euro per la riqualificazione post sisma del quartiere fieristico, che secondo gli inquirenti venne pilotato verso un’azienda (la AeC di Modena) e gonfiato.
(l’articolo conteneva un errore nell’attribuzione di un’ipotesi di reato: si tratta di contraffazione di pubblici sigilli e non di ricettazione come inizialmente riportato)
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