Politica
27 Ottobre 2021
Cgil, Cisl e Uil hanno invito una procedura di conciliazione al prefetto Campanaro. Greco (Cgil): "Qui il reale problema è la mancanza di personale. Impensabile raccontare alla città che tutto va bene"

Esternalizzazione uffici demografici. I sindacati al Comune: “Basta svendere i servizi pubblici”

di Redazione | 2 min

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L’esternalizzazione del centralino dei Servizi Demografici a partire dal 2022 è al centro della procedura di conciliazione che Cgil, Cisl e Uil hanno inviato al prefetto Michele Campanaro, preoccupati di come, dopo le biblioteche, il Comune sia in procinto di “svendere un altro dei suoi servizi”.

“Questi – attacca Luca Greco della FpCgil – sono servizi che per loro natura sono pubblici e ci pare davvero molto complicato che ci possano essere dei privati a gestirli in concessione. Qui il reale problema è la mancanza di personale e la soluzione a tutto non è il centralino che risponde alla telefonata. Questo perché il telefono dovrà poi essere passato a uno dei dipendenti pubblici, che oggi non riescono a rispondere perché banalmente non ci sono. A tal proposito, è bene sottolineare che i disservizi eventuali che potrebbero venirsi a creare non sono responsabilità del personale. È impensabile continuare a raccontare alla città che tutto va bene“.

I dipendenti dei Servizi Anagrafici

Il sindacalista di piazza Verdi successivamente aggiunge: “Se esternalizzo il centralino, ma a sbrigare la pratica resta fisicamente sempre quella persona, il problema non lo risolvo. I servizi demografici non si possono esternalizzare perché hanno competenze e affidamento che è di diretta emanazione di un’amministrazione, che oggi continua a dire che questo servizio è sovradimensionato e che spende 600mila euro in incarichi fiduciari che, se venissero tolti, si potrebbero utilizzare per assumere, senza modificare la spesa, venti dipendenti a tempo indeterminato che potrebbero garantire i servizi”.

La denuncia arriva anche dalla CislFp con Mariarosaria Rea, che lamenta la “mancanza di un discorso non condiviso con le organizzazioni sindacali” da parte della giunta “che va avanti per la sua strada senza neanche coinvolgerci” e preferisce “dare fuori i servizi al posto di trovare una risposta e al problema con un piano assunzionale“, mentre Leonardo Uba lancia l’allarme e spiega come “si stia facendo terra bruciata intorno a questi servizi“.

“Sta rimanendo lo stretto dispensabile che deve essere pubblico per legge – tuona il sindacalista della UilFp – e tutt’intorno si sta facendo il possibile per esternalizzare. Questo non rientra in uno schema di aiuto ai servizi, ma in un piano attraverso cui i soldi li spendiamo da un’altra parte. Noi ci accontenteremo di sapere che delle trenta assunzioni previste per il 2022, una parte venga messa qui. I servizi stanno piangendo, serve dare un aiuto concreto alle persone, che pagano le tasse e non vedono rispettati i loro diritti“.

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