Abbiamo chiesto ad Alan Fabbri un commento sull’ennesima vergogna che coinvolge il municipio, le lettere anonime spedite dalla consigliera leghista Arquà al vicesindaco leghista Lodi.
Il sindaco si è rifiutato di rilasciare dichiarazioni al nostro giornalista: “con Estense.com non parlo. Quando comincerete a trattare le persone come esseri umani, allora sì”.
“Trattare le persone come esseri umani”… Viene in mente il pungente epigramma che Pasolini dedicò al critico cinematografico Gian Luigi Rondi: “Sei così ipocrita, che come l’ipocrisia ti avrà ucciso, sarai all’inferno, e ti crederai in paradiso”.
Devo ricordare al sindaco cosa mi scriveva ogni volta che usciva su questo giornale un articolo non allineato. I complimenti andavano da “idiota”, a “str…o del c…o”, fino a “impara a stare al mondo”, “non sai un c…o”, “paladino del nulla”. E questo per sorvolare sugli insulti via telefono nel corso di chiamate notturne. Solo l’avvertimento che la successiva avrebbe portato con sé una querela lo ha fatto desistere.
Ma nel tempo ho scoperto di non essere il solo a essere trattato da essere umano secondo il personalissimo metro di giudizio del primo cittadino.
Anche altri fortunati hanno potuto apprezzare tanta considerazione.
Penso alla famosa frase sui “tumori da estirpare”. Su Estense.com gli rispose Andrea Marchi, pregandolo di non speculare “sulla sacralità delle persone e del loro diritto ad essere qualcosa in più che un solo tumore”. Andrea sapeva bene cosa volesse dire convivere con un tumore.
Fabbri gli scrisse di non fare il moralista. Il “moralista” quattro mesi dopo morì di cancro.
Ma quello che lascia ancor più attoniti è quanto succede di tanto “umano” attorno al primo cittadino senza che questi batta ciglio. In questi ultimi anni si sono concentrati così tanti scandali da far impallidire i più accaniti critici delle precedenti consiliature.
Cito solo quelli platealmente in contrasto con il senso di civiltà. Dal video con la pistola al suv con il trinciarom, dai senzatetto svegliati e portati come trofeo davanti all’arcivescovado alle barricate contro ragazze migranti incinte.
Dall’offerta di un posto di lavoro per liberarsi di una rompiscatole ai consiglieri della Lega che in chat descrivono l’amministrazione come “poltronificio associato” e “marcio che avanza”.
Dal vice che definisce i nostri giornalisti vermi e squallidi opportunisti al sostenitore leghista che mi augura di veder morire di cancro tutti i miei parenti.
Dagli shitstorming al gruppo dei Pinguini estensi (apprezzato da consiglieri e almeno un assessore comunale), nel quale augurare agli avversari stupri di gruppo e fini atroci era l’hobby più gettonato.
Dalla lettera alla cooperativa per punire un dipendente critico nei confronti dell’amministrazione alla privacy violata di un giovane militante del Pd sanzionato dalla Municipale.
Tutti episodi dai quali l’umanissimo Fabbri mai ha preso le distanze.
La lista è volutamente sintetica per non ammorbare i lettori. Basti accennare al fatto che l’attuale maggioranza vanta un curriculum complessivo di otto sentenze penali sfavorevoli e almeno sei procedimenti in corso.
Ah, dimenticavo. Sempre a proposito di evangelica fratellanza, ricordiamo il buon primo cittadino, allora candidato per la Regione, promettere autobus per soli rom – tra l’altro idea partorita da una disgraziata giunta torinese targata centrosinistra – come piatto forte per la mobilità.
Credo che la prossima domanda che rivolgeremo al sindaco si concentrerà su cosa intende per “trattare le persone come esseri umani”.
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