Se ne va una delle voci femminili italiane più importanti degli ultimi 50 anni.
Ilvia Maria Biolcati, in arte Milva, si è spenta ieri mattina (sabato 24 aprile) a 81 anni a Milano, nella sua casa di via Serbelloni, dove viveva con la segretaria Edith e la figlia, Martina Corgnati, critica d’arte.
Milva ‘la rossa’, la Pantera di Goro, era malata da tempo di Alzheimer e si era ritirata dalle scene nel 2010, dopo 51 anni di carriera vissuta su palcoscenici nazionali e internazionali.
Il battesimo artistico di Milva avvenne nel 1958, quando con il nome d’arte di Sabrina si fa notare per la sua notevole dote vocale nelle balere del basso ferrarese. Da allora fu un conquistare classifiche, teatri e premi dall’alto dei suoi 80 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e 173 album realizzati tra studio, live e raccolte.
Oltre ai premi musicali, Milva è stata insignita della carica di Ufficiale dell’Ordre des arts et des lettres (Parigi, 1995), Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania (Berlino, 2006), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Roma, 2 giugno 2007) e Cavaliere della Legion d’onore della Repubblica Francese (Parigi, 2009), Cavaliere della Legion d’Onore (Roma, 2010).
Tutto parte, si diceva da Goro e dalle balere del basso ferrarese. La sua voce da contralto si fa subito notare a un concorso canoro della Rai nel 1959. Arriva prima su 7600 concorrenti.
Da qui a Sanremo il passo è breve. Nel 1961 si classifica terza con Il mare nel cassetto. L’anno successivo è seconda e la sua popolarità ormai fa concorrenza a quella di Mina.
Nel 1961 si sposa con il regista Maurizio Corgnati. Dal loro matrimonio nasce due anni dopo la figlia Martina e nasce anche il contatto con il mondo culturale milanese che la proietterà in un’altra dimensione artistica.
Inizia a collaborare nel teatro con Gino Bramieri e David Riondino, e infine con Giorgio Strehler, che ne farà la sua musa in tutte le opere di Brecht, facendola diventare la maggiore interprete italiana, nonché una delle più apprezzate in assoluto in ambito internazionale. Alle canzoni di Bertolt Brecht Milva ha dedicato ben quattro progetti discografici e innumerevoli recital teatrali. Celebre la sua interpretazione di Jenny dei Pirati nell’allestimento de L’opera da tre soldi.
Milva non abbandona però la canzone italiana e incide altri album ai quali collaborano Ennio Morricone, Francis Lai, Mikīs Theodōrakīs, Vangelis, Enzo Jannacci, Franco Battiato, Astor Piazzolla, Umberto Eco, Andrea Zanzotto, Emilio Villa, Alda Merini.
Dal 1973 al 1980, sotto la guida dell’impresario Elio Gigante, realizza molte tournée internazionali, che la portano al grande successo discografico in Francia e soprattutto Germania, dove vince numerosi dischi di platino, grazie anche all’incisione di molti suoi lavori in lingua tedesca.
Nel nuovo millennio c’è spazio anche per un’ultima partecipazione al Festival di Sanremo (che nel 2018 le assegnerà a furor di popolo il “Premio alla carriera”), dove nel 2007 canta The Show Must Go On di Giorgio Faletti.
Nel 2010 pubblica il terzo album scritto e prodotto per lei da Franco Battiato, Non conosco nessun Patrizio, con cui l’artista annuncia il suo addio alle scene dal vivo.
Milva la Rossa (così definita da Jannacci per il colore della folta chioma e per la sua mai rinnegata fede politica, intervenne anche sui fatti delle barricate di Gorino dell’ottobre 2016: “Se vivessi ancora nella mia Goro e potessi disporre di adeguati spazi, sarei stata lieta di dare una mano, una speranza, un sollievo a chi ha dovuto abbandonare tutta la propria vita, verso un futuro incerto”.
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