Cronaca
14 Aprile 2021
Era stato individuato come il secondo uomo nel delitto del 2016, in realtà era ignaro delle intenzioni dell'amico Simone Bertocchi (ergastolo definitivo) e venne accusato ‘solo’ di omissione di soccorso. Ora il reato è estinto

Omicidio di Fossanova. Conclusa la messa alla prova di Biancucci

di Redazione | 1 min

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Processo stadio. La Procura impugna la sentenza

La Procura di Ferrara ha impugnato la sentenza con cui il tribunale di Ferrara - in primo grado - aveva assolto i cinque imputati finiti a processo per le presunte difformità strutturali riscontrate durante il cantiere per l'ampliamento fino a 16mila posti dello stadio Paolo Mazza, avviato a seguito della permanenza in Serie A della Spal nel campionato 2018-2019.

È andata bene la messa prova e grazie a questo il reato si è estinto per William Biancucci, che venne denunciato per omissione di soccorso nella vicenda dell’omicidio di Fossanova, quando l’amico Simone Bertocchi uccise Roberto Tosi Savonuzzi e ferì gravemente la moglie Raffaella Pareschi.

Di fatto Biancucci, al tempo 36enne, si trovò invischiato in un fatto più grande di lui, improvvisa e dirompente. Quel 24 luglio del 2016 l’amico Bertocchi (condannato definitivamente all’ergastolo) gli disse che andavano a fare dei lavori edili, invece aveva tutta l’intenzione di uccidere.

La procura, dopo averlo indagato inizialmente per concorso in omicidio e tentato omicidio, in breve tempo, appurato che non sapeva nulla delle reali intenzioni dell’assassino, stralciò la sua posizione, accusandolo ‘solo’ di omissione di soccorso, perché fuggì impaurito dopo che l’amico sparò anziché premurarsi di dare aiuto alle anziane vittime.

Dopo oramai quasi 5 anni dai fatti, nell’udienza di martedì la giudice Sandra Lepore ha valutato conclusa positivamente la messa alla prova e dichiarato estinto il reato. Soddisfazione per la positiva conclusione della vicenda viene espressa dal suo difensore, l’avvocato Francesco Andriulli.

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