Codigoro
25 Febbraio 2021
Individuati dal drone su un'area di quasi 500 metri quadri. Indagato il proprietario

La Polizia Provinciale sequestra 1.100 metri cubi di rifiuti a Codigoro

di Redazione | 2 min

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Codigoro. Intervento della Polizia provinciale a difesa e tutela dell’ambiente, nel comune di Codigoro. Collocati in una vasta area cortiliva, sono stati sequestrati 1.100 metri cubi di rifiuti accatastati in cinque aree, per una superficie complessiva di quasi 500 metri quadri, individuati grazie all’uso del drone della Polizia provinciale.

Dall’alto sono stati ripresi gl’innumerevoli rifiuti: pneumatici, biciclette e ciclomotori in disuso, materiale vario in ferro, rotoli di recinzione metallica, mobilio, motori elettrici di elettrodomestici, cavi elettrici e guaine, oltre a ventilatori, lavatrici (sia intere che smontate), condizionatori (sia motori che split), televisori, antenne a parabola, frigoriferi, forni, cancello in ferro, zanzariere, pensili in ferro smaltato da cucina, rotoli di vetroresina, fogli in polistirolo, bancali in marmo, batterie per autoveicoli e per motocicli, lavelli in acciaio da incasso, piani cottura in acciaio da incasso, motori da frigorifero, forni a micro onde, televisori Lcd, telai in alluminio per porte e finestre, rotoli di tapparelle in pvc, reti per materassi, materiale vario in ferro, zincato ed alluminio.

Una parte di questi era allocata all’interno di un capannone, anch’esso pieno di rifiuti.

Il personale della Polizia provinciale ha provveduto quindi al censimento del materiale e al sequestro delle aree.

Molto probabilmente l’indagato si era reso disponibile a sgomberare cantine o recuperare manufatti nei confronti di cittadini ignari del successivo stoccaggio e commercio abusivo, che li potrebbe esporre al rischio di essere sanzionati a loro volta.

Questa modalità si configura, invece, come una vera e propria attività di gestione di rifiuti, poiché le apparecchiature elettriche raccolte e stoccate in loco, per poi essere smontate nelle singole componenti, erano avviate, presumibilmente, alla vendita ai centri di recupero.

Il sequestro dell’area e dei rifiuti collocati, obbligherà quindi l’indagato a smaltirli in modo corretto, senza danni per l’ambiente.

“Ancora un plauso di apprezzamento ai miei uomini – dice il comandante della Polizia provinciale Claudio castagnoli – per il costante impegno a difesa di quel bene unico e impagabile che è l’ambiente in cui viviamo”.

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