Cronaca
16 Ottobre 2020
Dal carcere in tribunale i principali indagati Cesare Franchi, Edoardo Caselli e Alessandro Barca

Mazzette per le revisioni. Gli arrestati davanti al giudice

di Redazione | 3 min

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L’interrogatorio più atteso era il suo. Quello del grande burattinaio, secondo la procura, del più grande giro di mazzette che abbia investito una pubblica amministrazione a Ferrara. Cesare Franchi, 64 anni, ingegnere della Motorizzazione di Ferrara addetto alle prove di revisione, si è dimostrato collaborativo.

Nel corso dell’interrogatorio, di rito a porte chiuse, “ha chiarito la sua posizione” – spiega l’avvocato Alberto Bova – davanti al gip Vartan Giacomelli, e “si è reso disponibile a dare ogni spiegazione utile sui fatti che gli vengono contestati”.

E di spiegazioni, carte alla mano, Franchi ne dovrà fornire a iosa. Il suo nome compare su tutti e 106 i capi di accusa dell’articolato impianto accusatorio mosso dal sostituto procuratore Andrea Maggioni. Nella cassaforte di casa Guardia di Finanza e Polizia Stradale hanno trovato 38mila in contanti, rigorosamente in banconote da 50 euro. Suo è il volto ritratto dalle telecamere nascoste in via Canapa, sede della Motorizzazione civile, mentre intasca denaro.

Tante, tantissime mazzette, dai 100 ai 350 euro a revisione, conteggiate dalla procura per falsificare le revisioni di camion e rimorchi, 358 in totale tra ottobre 2018 e maggio 2019.

Tutti addebiti che “proverà a chiarire la prossima settimana, quando verrà sentito dal pm”, riprende Bova.

Dopo Franchi è stata la volta di Edoardo Caselli, 62 anni, copparese, anch’egli ingegnere della Motorizzazione, e quindi pubblico ufficiale nello svolgimento delle sue funzioni. Quando esce dall’aula il suo difensore, Ciriaco Minichiello parla al plurale: “siamo assolutamente innocenti per quanto riguarda i reati di falso. E per le accuse di corruzione? “Forniremo i dovuti chiarimenti e daremo tutte le spiegazioni che porteranno ad alleggerire tantissimo la posizione del mio assistito”.

L’avvocato Minichiello all’uscita dell’aula

L’avvocato insiste sul fatto che Caselli fosse estraneo all’enorme giro di mazzette, “a quello che facevano gli altri; non si è accorto di niente”. “Non era una consuetudine” ribadisce Minichiello, al quale preme evidenziare che “tutte le revisioni addebitate a Caselli in realtà si sono svolte”.

Il difensore riporta anche una sequenza ‘umana’ dell’interrogatorio reso davanti al gip, quando Caselli, in lacrime, “ha giurato che mai metterebbe in strada veicoli che potrebbero costituire un pericolo per le persone”.

E mentre Minichiello anticipa che farà istanza di scarcerazione o in subordine di concessione dei domiciliari, il terzo “pezzo grosso” dell’inchiesta, Alessandro Barca, 61 anni, ferrarese, titolare della “All service srl”, è stato sentito in tribunale nel pomeriggio.

A lui la procura contesta di essere il più attivo intermediario del maxi giro, colui che veicolava, grazie ai rapporti con i funzionari della Motorizzazione, in particolare Franchi e Caselli, le revisioni dei mezzi verso i collaudatori compiacenti.

“Il mio assistito – fa sapere il suo legale, l’avvocato Alessandro Valenti – ha risposto a tutte le domande del giudice e ha chiarito alcuni elementi contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare”. Già al termine dell’interrogatorio il difensore ha chiesto la sua scarcerazione. Il gip si è riservato.

Oggi invece sarà la volta dei quattro imprenditori, tutti attivi nel settore trasporti, finiti ai domiciliari. Si tratta di Mauro Gallerani, centese di 74 anni; Sergio Cagnoni, copparese di 44 anni; Alberto Costa, 71enne di Ficarolo, in provincia di Rovigo; e Giordano Monducci, 60 anni, di Dozza, in provincia di Bologna.

Per gli inquirenti avrebbero svolto anch’essi il ruolo di intermediari, facendo da punto di contatto tra Motorizzazione e aziende di trasporto o camionisti provenienti da mezza Italia (si parla di oltre 30 province dello Stivale). Tutti (sono 215 gli indagati) diretti a Ferrara come fosse il paese dei balocchi per tir, camion e caravan che altrimenti non avrebbero mai potuto girare su strada.

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