Comacchio
19 Settembre 2020
Nell’ambito del progetto 'Eos - Etruscans on the Sea', un gruppo di studiosi sarà impegnato nelle valli di Comacchio per riscoprire il tessuto urbano dell'antica città etrusca

Gli archeologi dell’Università di Bologna alla scoperta dell’antica Spina

di Redazione | 2 min

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L’idea dell’associazione per questo ciclo è quella di andare oltre all’abituale versione delle valli come scenografia o elemento accessorio alla città per farle tornare invece protagoniste. Una centralità produttiva, per un’economia auto consistente e dunque che viene realizzata dai residenti di Comacchio e rimane ad arricchire la città stessa, senza perdersi altrove

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Comacchio. Nell’ambito del progetto Value, di cui è capofila il Comune di Comacchio e in collaborazione con la locale Soprintendenza, l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna ha avviato il progetto ‘Eos – Etruscans on the Sea’, che vedrà un gruppo di studiosi, coordinati dalla docente di Etruscologia Elisabetta Govi, impegnato tra il 5 e il 23 ottobre nelle valli attorno a Spina per riscoprire il tessuto urbano della antica città etrusca, che dominava il mare Adriatico e aveva rapporti privilegiati con la Grecia.

I metodi utilizzati non comporteranno scavi, ma al momento solo indagini preliminari e propedeutiche allo scavo vero e proprio. Le ricognizioni sui campi camminando in gruppi all’interno di rigide griglie, l’indagine geofisica, l’acquisizione di fotografie multispettrali tramite droni, sono metodi ormai imprescindibili all’interno della più aggiornata ricerca archeologica e consentiranno di individuare le tracce di strutture sepolte all’interno di un’area vastissima di circa 28 km quadrati.

I dati raccolti consentiranno di programmare attività di ricerca in aree più mirate e già è pianificato un intervento durante l’inverno prossimo. Infatti, quella di ottobre è solo la prima tappa del progetto Eos, la missione archeologica dell’Alma Mater per far tornare in luce in tutta la sua estensione l’antica città etrusca.
Nelle settimane di ottobre non mancheranno conferenze e dimostrazioni aperte alla cittadinanza organizzate dal gruppo di ricerca per favorire il legame con la comunità, parte attiva della storia del territorio.

Il rapporto tra l’ Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e la città etrusca di Spina ha radici profonde e lontane. Dalle ricerche di Nereo Alfieri, prima direttore del Museo di Ferrara e poi professore della Cattedra di Topografia antica dell’Ateneo bolognese, fino alla recente impresa di studio e di edizione delle 1215 tombe della necropoli di Valle Trebbia, progetto avviato dalla Cattedra di Etruscologia sotto il coordinamento di Giuseppe Sassatelli e ora continuato dalla docente Elisabetta Govi, l’Università di Bologna ha una lunga tradizione di studi e ricerche nelle valli di Comacchio.

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