Attualità
5 Settembre 2020
Un centinaio di persone si sono riunite nell'Aula del Commiato per dire addio al papà di Kaos Tv. Lo zio: "I suoi ultimi anni di vita un vero purgatorio in terra"

L’ultimo saluto a Rota in Certosa: “Ci lascia una testimonianza su cui riflettere”

di Redazione | 4 min

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di Davide Soattin

Ferrara ha dato l’ultimo commosso saluto a Riccardo Rota. Nella mattinata di sabato infatti, nell’aula del Commiato del cimitero della Certosa, un centinaio di persone si sono riunite per accompagnare lungo il suo ultimo viaggio il noto conduttore televisivo e ideatore di Kaos Tv, scomparso la scorsa settimana a 58 anni per cause ancora da chiarire, dopo gli esposti e le denunce dei giorni scorsi.

Un funerale con rito laico e sobrio con cui Romano, zio paterno e uno dei pochi punti di riferimento rimasti al defunto durante la vita terrena, ha accolto i presenti che hanno risposto al suo invito e ne ha ripercorso la vita, tra numerose luci e ombre: “Aveva un animo strano, da me incomprensibile. Era vivace e aveva una vitalità fuori dal normale. Ma era anche incapace di far fronte ad impegni prolungati nel tempo. Era diretto, semplice, aperto ed è sempre stato considerato prodigo con gli amici e si faceva voler bene da tutti. Viveva la sua vita in modo davvero particolare, sempre alla ricerca del consenso e della gratificazione”.

E ancora: “Se a scuola si poteva dire che era un birichino, altrettanto non lo si può dire di quella che è stata la sua vita più avanti. Ha conosciuto gli illeciti finanziari, la droga, la persistenza nella droga, i reati, il carcere, la delapidazione dei beni familiari e poi anche vent’anni ai domiciliari. E non lo dico per sminuire la sua figura, anche se nella sua vita non ha trovato argini e al suo stile e alla sua moralità. Ha fatto le sue scelte personali, è stato amato ed ha amato, ma purtroppo per il suo carattere non ha mai avuto il tempo di seminare e raccogliere un affetto stabile. Non era adatto a questo tipo di vita”.

Lo zio ha poi concluso: “Io sono il primo a mettere in evidenza gli errori che ha commesso, ma oggi non spetta a noi essere qui per giudicarli. Ci ha lasciato una testimonianza di vita su cui dobbiamo riflettere. Seppur tristi e dolorosi, i suoi ultimi anni di vita gli hanno permesso di arrivare a una maturazione e comprensione della propria vita e dei propri sbagli. Un vero purgatorio in terra. Ed era stato sincero sotto questo aspetto della sua esistenza. Noi ci ricorderemo della sua capacità di far ridere e rallegrarci, oltre che del suo sorriso scanzonato e contagioso”.

Insieme ai colleghi e agli amici di sempre, tra cui Fausto Bertoncelli e il patron del carnevale centese Ivano Manservisi, c’era anche il vicesindaco Nicola Lodi, che ha voluto ricordare Rota attraverso un sentito monologo: “Non è facile parlare oggi. Era un uomo buono e negli ultimi anni aveva maturato un profondo attaccamento alla fede cristiana. Chiedeva aiuto e allo stesso tempo sapeva dar aiuto ed era diventato una parte della nostra città. Non ha commesso sbagli, è stato lui a voler vivere la sua vita così. E questi sono stati giorni difficili per tutti. Riccardo aveva grande voglia di vivere”.

A questo proposito, dopo le ombre inquietanti dei giorni scorsi, il braccio destro di Alan Fabbri si è soffermato anche sulle indagini in corso da parte della Procura, incaricata di far luce sulla morte del presentatore: “Negli ultimi tempi viveva per il suo programma Kaos Tv, si inventava interviste e voleva continuare a lavorare. Aveva poi trovato una nuova casa, per lui e il nuovo cane. Non ha mai avuto istinti suicidi o problematiche di salute mentale. Sul tipo di reato su cui si sta indagando ora non lo so, ma posso dire che ho piena fiducia nel lavoro della magistratura”.

Al termine della cerimonia, la salma è stata trasportata alla Medicina legale per sottoporla all’autopsia, in modo tale valutare le cause della scomparsa, che al momento è stata comunque attribuita a cause naturali, in attesa di eventuali nuovi e significativi scenari che potranno arrivare nei prossimi giorni.

Una volta terminati gli esami di rito, il corpo di Rota verrà cremato e tumulato nella tomba di famiglia, dove riposerà al fianco del padre, della madre e del fratello poiché “era lì che lui non disperava di arrivare – ha sottolineato lo zio in chiusura di rito – ed è ciò che io ho pensato di fare come suo ultimo desiderio”.

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