Bondeno
27 Agosto 2020
Diverse segnalazioni per i lavori lungo il canale durante i quali sono state abbattute diverse piante

Taglio di alberi lungo il Cavo Napoleonico: controlli dei carabinieri, lavori fermi

alberi cavo napoleonico
di Redazione | 3 min

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Bondeno. Al momento i lavori sono stati sospesi e i Carabinieri forestali sono in attesa di ricevere tutta la documentazione per verificare che il cantiere sia regolare, soprattutto per quel che comporta dal punto di vista ambientale.

Di sicuro l’abbattimento di alberi lungo alcuni chilometri del Cavo Napoleonico ha creato più di qualche malcontento, soprattutto tra gli ambientalisti.

Nella mattinata di martedì 25 agosto una donna ha addirittura provato a fermare le ruspe della cooperativa Montana Valle del Lamone, poi ha desistito, ma sono stati chiamati i Carabinieri forestali che, in effetti, una oggettiva discrasia – almeno dal punto di vista formale – l’hanno notata: il cartello del cantiere dice che i lavori sono per “taglio e rimozione di alberature divelte e pericolanti all’interno dell’alveo del fiume Reno e del Cavo Napoleonico nel comune di Bondeno”.

Il Reno per Bondeno non passa, il Cavo sì, ma il problema è che molte delle alberature rimosse non apparivano affatto già divelte né pericolanti. Qualcuno nota – e riprende anche con il cellulare – che gli alberi siano stati rimossi anche dalla banchina interna, dove l’eventuale pericolo sembra quantomeno discutibile.

Per l’azienda è tutto regolare e il progetto dell’appalto (poco più di 143mila euro da contratto) prevederebbe quel tipo di tagli, i Carabinieri però vogliono vederci chiaro e assicurarsi che tutto sia stato compiuto davvero in maniera regolare.

Sul caso interviene anche Silvia Piccinini, capogruppo del M5S in Consiglio Regionale. “Quello che sta accadendo lungo il Cavo Napoleonico a Bondeno è l’ennesimo scempio naturalistico approvato dalla Regione – afferma -. Un taglio di alberi sani che in Emilia-Romagna sembra essere diventata la regola visto che in questi anni abbiamo assistito a decine di questi casi. Con la scusa della pulizia dei corsi d’acqua si dà il via al taglio indiscriminato di vegetazione sana il cui sfalcio provoca più danni che benefici e fa gli interessi solo delle società che effettuano i lavori”.

“Le nuove iniziative green della Regione, come quelle di piantare 4,5 milioni di alberi, saranno destinate ad essere solo propaganda se si continua a permettere scempi come quello di Bondeno – aggiunge Piccinini –. Dal Monte Capra alle rive del Santerno, sono decine i casi che in questi anni abbiamo denunciato per far sì che le regole del taglio della vegetazione lungo i corsi dei fiumi e per la sicurezza idraulica venissero cambiate ma fino ad oggi nulla è accaduto. Anzi, siamo davanti al paradosso in cui da una parte si investono delle risorse, anche se in modo frettoloso e discutibile, per piantare nuovi alberi e dall’altra si dà il via libera all’abbattimento di piante storiche e sane” conclude la capogruppo M5S.

 

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