Attualità
17 Luglio 2020
La sorella di Stefano: "Inaccettabile, sono offese e non diritto di critica". Garau lapidario: "Mi spiace, ma i processi li facciamo nelle aule di giustizia"

Diffamazione archiviata, Cucchi al procuratore: “È uno sfregio”. Lui: “No spettacolarizzazioni”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Il procuratore Andrea Garau

“Sono certa che se lei avesse assistito ad una sola delle oltre 120 udienze del cosiddetto processo Cucchi non avrebbe mai firmato quella richiesta di archiviazione che ritengo un vero e proprio sfregio nei confronti miei, dei miei genitori e, non ultimo, di mio fratello”.

È uno sfogo, dai toni comunque pacati, quello che Ilaria Cucchi rivolge al capo della Procura della Repubblica di Ferrara Andrea Garau che ha firmato la richiesta di archiviazione della querela per diffamazione nei confronti del medico copparese Giuseppe Buraschi, autore di un aberrante commento sui social: “Questa è una mitomane pronta a tutto… la morte di suo fratello si è rivelata essere una gallina dalle uova d’oro per lei e per la sua famiglia”. Che, a quanto pare, “non integra la fattispecie della diffamazione in quanto scriminato dall’esercizio del diritto di critica nei confronti dell’aspetto pubblico della vita della persona offesa”.

“Non riesco a darmi pace, vorrei tanto capire che cosa ci trovi di legittimo esercizio di critica in quelle parole – confessa la sorella di Stefano in una lettera aperta al procuratore -. Io vengo definita una mitomane. La morte di mio fratello ‘una gallina delle uova d’oro’ per me e per la mia famiglia. Vale a dire per i miei genitori. Coloro che ogni giorno accompagno in ospedale perché distrutti dalla malattia”.

A distanza, a margine della conferenza sui gravissimi problemi in Procura, arriva la replica del procuratore Garau: “Mi dispiace per la signora, ma i processi li facciamo nelle aule di giustizia. Le spettacolarizzazioni non mi appartengono, riterrei di chiuderla qua”. Una risposta lapidaria per legittimare la richiesta di archiviazione che, rispetto a tanti altri procedimenti bloccati fino a gennaio per carenza di personale, “non rientra nella sospensione perché era stata presentata a gennaio e la segreteria non è riuscita a evaderla fino ad ora”.

La lettera sulla pagina Facebook di Ilaria Cucchi

Cucchi rincara però la dose: “Lei ritiene che io sia una mitomane pronta a tutto perché non mi sono mai arresa ad anni di processi sbagliati e depistaggi? Pensa che avrei dovuto ritirarmi in silenzio ed arrendermi alle menzogne per non pagare il prezzo di questi insulti? Pensa che lo abbia fatto per ambizione di visibilità personale? O pensa forse che la terribile morte di mio fratello sia stata in fin dei conti una liberazione per me e per la mia famiglia lautamente pagata e quindi costituente un ottimo affare per noi? Dico questo perché solo cosi si possono giustificare e legittimare quelle terribili parole”.

“Caro Procuratore Garau io le voglio pubblicamente confessare ciò che deluderà coloro che ‘legittimamente’ mi criticano per il risarcimento avuto dai medici – si legge sempre nella lettera -. Non un solo euro di questo ci è rimasto in tasca. Usi i suoi poteri. Ci mandi la Finanza se non mi crede. Verifichi e lo faccia anche nei confronti del mio avvocato e compagno” (Fabio Anselmo, ndr).

“Posso accettare che qualcuno parli a sproposito, offenda e ci manchi di rispetto. Ritengo inaccettabile però che possa farlo con la sua vidimazione”. Con la vidimazione di “una persona importante con un ruolo di potere assolutamente degno della massima considerazione e rispetto. Lei rappresenta lo Stato in una delle sue più importanti articolazioni” scrive Ilaria Cucchi, in quanto “normale cittadina che ha sempre pensato che lo Stato deve sempre essere al servizio dei suoi cittadini. Quelli che rispettano la legge. Quelli che pagano le tasse. Quelli che pensano che tutti debbano essere uguali di fronte alla legge”.

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