Attualità
16 Luglio 2020
Sospesa attività del giudice di pace, richieste di archiviazione e procedimenti contro ignoti. L'allarme del procuratore Garau: "Provvedimento necessario, nessuno ci ascolta"

Procura piegata dalla carenza di personale, bloccati servizi e processi

di Elisa Fornasini | 3 min

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Il procuratore capo Andrea Garau (a destra) con il presidente dell’Ordine degli Avvocati Eugenio Gallerani

“Rischio concreto di giustizia negata”. Bastano cinque parole per inquadrare il gravissimo problema di carenza di organico che ha messo in ginocchio la Procura di Ferrara, costretta a sospendere alcune attività dal 20 luglio al 20 gennaio. Un “disservizio insopportabile” per gli avvocati e un “disagio enorme” per i cittadini.

Manca quasi un terzo del personale amministrativo, una scopertura del 26,5% tra assistenti giudiziari, funzionari e cancellieri” riferisce il procuratore capo Andrea Garau che per rimpinguare la sua pianta organica – “composta da 28 dipendenti, ma ne mancano 9″ – è arrivato a “elemosinare personale dalle altre amministrazioni”, perfino alla Caritas che ha mandato cinque giovani nigeriani per i servizi di fotocopie e assistenza informatica.

Una situazione già nota, quella del “personale che va in pensione e non viene sostituito” ma ‘tamponato’ con procedure di mobilità e convenzioni, che si è aggravata con l’emergenza coronavirus. E che ora ha portato Garau a firmare un provvedimento per “bloccare i servizi di minore importanza“.

Per sei mesi è sospesa l’attività del giudice di pace, le richieste di archiviazione e i procedimenti contro ignoti. Insomma, “gli avvocati non lavorano, il giudice di pace non viene pagato, l’indagato continua a essere tale e la persona offesa non ha risposta” esemplifica con rammarico il procuratore.

Sono 1500 i fascicoli già definiti ma bloccati in segreteria, così le udienze verranno calendarizzate dal 20 gennaio in poi. Anche l’accesso al pubblico è limitato: quattro giorni a settimana dalle 8.30 alle 10.30, esclusivamente su appuntamento. Un modo per smaltire gli arretrati, “così la gente riceverà la notifica a gennaio invece che fra un anno e mezzo”.

“Gli avvocati protestano, gli utenti si lamentano, i dipendenti attraversano crisi terribili e io provo senso di impotenza perché non ci ascolta  nessuno” confessa Garau che ha rivolto il suo “grido di dolore”, già condiviso dal senatore ferrarese Alberto Balboni (FdI) in un’interrogazione parlamentareal ministro della giustizia e al procuratore generale per chiedere di aprire i concorsi.

“Attualmente si attinge a un’unica graduatoria degli assistenti giudiziari, su tutto il resto ci sono prospettive di riforme sulla pianta organica” spiega il procuratore che ha già affrontato la questione con il sottosegretario alla giustizia Vittorio Ferraresi senza ottenere risposte, “neanche l’assistente in più che mi era stato proposto”.

“Abbiamo avuto 4 pensionamenti l’anno scorso, 2 quest’anno – rendiconta Garau -; i magistrati a pieno organico lavorano a pieno ritmo mentre il comparto amministrativo rimane davvero senza personale fondamentale”. E quello che c’è “merita un elogio, ma l’età media ci preoccupa“. Un esempio? Commessi che dovrebbero trasportare i carrelli dei fascicoli ma sono esentati per ragioni fisiche, tre autisti dipendenti ma solo uno che può effettivamente guidare, lavoratori fragili che durante il lockdown avevano diritto di stare a casa senza lavorare.

“È una situazione insopportabile per 900 avvocati e inaccettabile per tutti i cittadini” tuona il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Ferrara Eugenio Gallerani che prova sulla propria pelle la difficoltà di ottenere i fascicoli in tempo per studiarli o di dire al proprio assistito che rimarrà sottoposto a indagini per un tempo più lungo, “con inevitabili conseguenze morali e lavorative”. L’azione penale prosegue, “ma non è accettabile che la giustizia di prossimità come quella del giudice di pace si fermi con il rischio concreto di giustizia negata. Un’amministrazione della giustizia di questo tipo non può e non deve essere l’ordinarietà, per i doveri dell’avvocatura e i diritti della cittadinanza”.

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