Eventi e cultura
6 Marzo 2020
Il presidente di Ferrara Arte non ha risparmiato critiche sferzanti e toni forti nei confronti della passata amministrazione cittadina mentre presentava la riapertura di Palazzo Schifanoia

Sgarbi show a Palazzo Schifanoia: “Riapertura è orgoglio anti-comunista”

Vittorio Sgarbi (foto di Alessandro Castaldi)
di Redazione | 3 min

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Vittorio Sgarbi (foto di Alessandro Castaldi)

Vittorio Sgarbi (foto di Alessandro Castaldi)

di Lucia Bianchini

Critiche sferzanti e toni forti quelli utilizzati da Vittorio Sgarbi durante la conferenza stampa di presentazione della riapertura di Palazzo Schifanoia dopo i lavori di restauro.

L’attacco del presidente di Ferrara Arte è continuo e si rivolge chiaramente all’amministrazione passata e alla sua gestione delle attività culturali.

Parte dalla mancata riapertura di molte chiese e luoghi di cultura dopo il sisma del 2012 – “Le chiese di Ferrara sono tutte chiuse ed è inaccettabile che lo Stato non sia in grado di riaprirle, vi è stata piena indifferenza per la bellezza” – e poi fa più politico quando parla di “aggressione alla città di Ferrara attraverso rappresentanti della Lega” che trova “sproporzionata rispetto ad un passato oscurantista”, dice Sgarbi andando poi anche molto più in là di quanto riportabile con il peso delle parole.

“Questa nuova era politica – afferma di contro Sgarbi – è di persone dolci, Naomo è il Mr Hyde di Alan (Fabbri, ndr), che è buono e conciliante, quindi deve avere una controparte. Anche riguardo tutta la polemica televisiva che si è scatenata, invito Piazza Pulita e Formigli a Schifanoia, invece di fare polemiche e propaganda pregiudiziale, come se fosse una colpa che i cittadini abbiano deciso dopo 74 anni che vincesse una diversa parte politica”.

E poi ancora, “Questa riapertura di Schifanoia, una mostra molto importante e la prima illuminazione d’Europa al più importante affresco profano del mondo, il Salone dei Mesi, è per noi motivo d’orgoglio, che non chiamerò orgoglio leghista, ma anti-comunista, che toglie cioè ai comunisti l’idea che le cose siano loro, e debbano usarle loro, come vogliono loro, martellare i muri come vogliono: questa luce è libertà”.

Parlando poi del castello, Sgarbi sostiene che “l’intervento di Gae Aulenti è vecchio, superato, discutibile, quasi inutile, o forse serve solo per vedere attraverso quegli specchi l’inefficienza dello Stato, che ha lasciato dopo il terremoto del 2012 tutte le crepe degli affreschi. Quei pannelli sono stati montati aggredendo i muri con chiodi e macchine che nessuna soprintendenza poteva autorizzare, atto che intendo denunciare alla Procura, ora che ne sono a conoscenza. Davanti ad un dominio della città in cui non c’è stato rispetto né per il Castello, né per palazzo Diamanti, né per palazzo Massari, mi sembra che l’età che viviamo sia invece di civiltà e rispetto dei monumenti ed inaugura con un restauro di Schifanoia svolto a regola d’arte”.

Altro punto sollevato da Vittorio Sgarbi riguarda i nuovi prezzi per i biglietti dei musei cittadini, Palazzo dei Diamanti, Castello Estense e proprio Palazzo Schifanoia: “Quella degli ori degli Estensi che sarà allestita a Schifanoia è una mostra delle più belle medaglie ferraresi e altre opere che dialogano con quelle di Francesco Del Cossa, realizzata autonomamente da Ferrara Arte con l’aiuto di Giovanni Sassu, spendendo 50mila euro. Ho voluto che ci fosse una risposta, anche se oggi il sindaco consiglia la riduzione degli ingressi per aumentare l’affluenza, che porti il biglietto di ingresso a Schifanoia da 5 euro a 10 euro. Non ha senso – attacca infine – che De Nittis costi 13 euro per ripagare una mostra molto costosa e che comprende solo quelle sale, con i modestissimi dipinti di questo autore, come non ha senso che Castello costi 8, lo porteremo a 12, in cui è compresa la visita completa, quindi anche alla mostra di Previati”.

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