Dopo il sindacato Snalv Confsal, anche la Residenza Caterina e la Residenza Paradiso replicano ai sindacati confederale che avevano diffidato le due case di risposo dall’applicazione del Ccnl Anaste per i dipendenti.
Una replica che parte dal riassunto sintetico del percorso, durato due anni (con consultazione di sindacati ed enti pubblici), partito nel 2017 dopo che Anaste ha, interrotto le trattative con la triplice, disdettato il precedente contratto, sottoscritto un nuovo Ccnl con le sigle sindacali Ciu, Snalv Confsal,confelp, Cse Sanità, Cse Fulcams e, in attesa di capire come si sarebbe evoluta la vicenda, il 21 giugno del 2017 “abbiamo sottoscritto l’accordo sindacale provinciale con Fp Cgil, Fisascat Cisl, Uiltuc Uil e Uil Fpl unitamente ad altre aziende del territorio per l’applicazione transitoria del Ccnl Anaste del 01/01/2002 Fp Cgil, Fisascat Cisl, Uiltuc Uil, Uil Fpl modificato ed integrato per la parte economica negli anni 2002-2003 e 2004–2005 e per la parte normativa 2002–2005 e 2006–2009, in attesa di transitare su altro Ccnl”. Era stato individuato il Ccnl Uneba, ancorché scaduto e in fase di rinnovo. Questo accordo, spiegano le due case di riposo “prevedeva una validità di sei mesi e comunque una durata legata al pronunciamento della Regione Emilia Romagna e del Comitato di distretto, in materia di remunerazione del servizio casa residenziale per anziani”.
Le trattative di rinnovo del Ccnl Uneba rimasero in stallo per circa tre anni, “tanto che la stessa Cgil Fp aveva comunicato che era altamente probabile che non sarebbe stato raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative”. Vista la situazione di stallo, durante il 2018, su suggerimento della Fp Cgil, era stato preso in considerazione il passaggio al Ccnl Agespi sottoscritto dalle rappresentanze sindacali comparativamente più rappresentative. A fine 2018, una circolare della Regione Emilia Romagna ha precisato che nei criteri di rimborso delle prestazioni sanitarie rientravano le aziende che applicavano il contratto Anaste, ma non veniva menzionato il Ccnl Agespi. “Il contenuto di detta circolare ci ha allarmato – spiegano – e, unitamente a Fp Cgil e Fp Cisl, ci siamo adoperati per comprendere l’orientamento della Regione. Sempre d’intesa con Fp Cgil e informata Fp Cisl, abbiamo preso contatti con l’Ausl di Ferrara al fine di ricevere indicazioni sul Ccnl da applicare. Nelle more di queste verifiche è stata emanata la Dgr n. 1429/2019, unitamente alla nota di accompagnamento della Regione Emilia Romagna. In tali documenti, viene citato espressamente: “…Si ricorda che per poter procedere alla corretta applicazione degli aumenti previsti così come specificati nell’allegato A della delibera, le Ausl e i Comuni dovranno verificare preventivamente la presenza di una delle seguenti condizioni: … L’effettiva applicazione da parte del soggetto gestore dello specifico servizio del rinnovato Ccnl Anaste, sottoscritto il 12 aprile 2017”.
“Tutte le ulteriori successive indagini effettuate con la parte pubblica – aggiungono le due case di riposo – hanno confermato la piena applicabilità del Ccnl Anaste Ciu, Snalv Confsal, Confsal, Confelp, Cse, Cse Sanità, Cse Fulscam per le aziende che svolgono servizi socio–sanitari accreditati. Evidentemente gli Enti preposti all’accreditamento si sono espressi e noi ci siamo semplicemente adeguati, come avevamo indicato nel verbale di accordo del 21 gennaio 2017, sopra citato. La nostra decisone era stata comunicata alle organizzazioni sindacali nell’incontro del 9 ottobre 2019, dove abbiamo riferito gli esiti dei confronti con la parte pubblica. Abbiamo incontrato i nostri lavoratori il 14 e 15 ottobre per informali direttamente e personalmente. Nonostante il percorso fosse ormai irreversibile, abbiamo comunque continuato a lavorare con Fp Cgil e Fp Cisl per trovare una soluzione alternativa”. Negli incontri successivi le organizzazioni sindacali “avevano rappresentato la possibilità che il Ccnl Uneba venisse rinnovato”. “In almeno tre occasioni tra novembre e dicembre – viene aggiunto nella replica delle due aziende – sembrava che lo stallo fosse superato, ancorché le notizie fornite dalle organizzazioni sindacali fossero contrastanti, ma di fatto, non si arrivò alla sottoscrizione. In definitiva, la pec del 22 gennaio 2020 era stata ampiamente annunciata”.
Le due case di riposo entrano poi nel merito dei contenuti, precisando che il contratto Anaste del 2107 “presenta modifiche di carattere normativo in linea con la contrattazione collettiva degli ultimi anni (Commercio e Terziario, Metalmeccanici Industria, Studi Professionali)”, tenendo presente che il vecchio Anaste era del 2002 e le tariffe sindacali sono ferme al 2009. Negli anni, i temi e gli approcci della contrattazione collettiva sono mutati. In riferimento alla definizione di contratto “pirata” del Ccnl Anaste del 2017, le due aziende ricordano ai sindacati che la circolare del 10 settembre 2019 dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha precisato che l’analisi di un Ccnl va effettuata con riguardo ai contenuti normativi, retributivi complessivi. “Ne consegue che, posta la indiscutibile libertà delle aziende nella scelta dell’applicazione del Ccnl, non si potrà considerare illegittima l’applicazione da parte del datore di lavoro di un Ccnl che riconosca ai lavoratori un trattamento normativo e retributivo complessivamente identico, se non migliore, rispetto a quello previsto dal contratto stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative. Il nuovo contratto prevede aumenti retributivi, l’introduzione della cassa sanitaria, maggior tutela per le malattie “lunghe” per patologie gravi. Il periodo di comporto per le patologie gravi, a differenza che nel precedente Ccnl, viene azzerato. Nessun lavoratore affetto da patologie oncologiche, ad esempio, potrà più essere licenziato, per superamento del periodo massimo di conservazione del posto di lavoro a causa di assenze per malattia. Inoltre, nell’ottica della prioritaria tutela dei nostri lavoratori, abbiamo varato un regolamento aziendale che migliora ed armonizza le parti del rinnovato Ccnl Anaste più sfavorevoli (in particolare per gli istituti che disciplinano la malattia, l’aspettativa non retribuita e il periodo di comporto), con importanti oneri che saranno assorbiti esclusivamente dall’azienda. Infine, preme sottolineare che la tutela dei lavoratori è sempre stata la nostra priorità. I nostri lavoratori costituiscono la colonna portante delle nostre aziende. Siamo quello che siamo grazie a loro. Li abbiamo sempre tutelati e continueremo a farlo. Oggi e sempre”.
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