
(foto di Alessandro Castaldi)
di Davide Soattin
“Avevamo deciso di tacere per non alimentare ulteriori polemiche, ma la vicenda pare non sopirsi. Ci pronunciamo quindi per rimarcare con decisione che quanto successo non è in alcun modo catalogabile come minaccia di morte. Parole che hanno un significato preciso e molto pesante”.
A pochi giorni di distanza dalla denuncia via Instagram di Manuel Lazzari – a detta sua “minacciato di morte da poche stupide persone” – al termine della sfida tra Lazio e Spal, attraverso un comunicato pubblicato sulla pagina Facebook, anche i ragazzi di Curva Ovest Ferrara hanno deciso di ritornare sull’accaduto, cercando di fare chiarezza sulla realtà e fornendo così la loro versione dei fatti.
A partire dalla spiegazione “nuda e cruda” di quanto accaduto, con la “speranza che si possa mettere una pietra tombale su questa ridicola storia“, consapevoli di come tutto quello “che scriviamo è stato visto, e può essere confermato, da moltissime persone presenti allo stadio Olimpico”.
“Al termine della partita, il sig. Lazzari si trovava all’esterno dello stadio, a un centinaio di metri dal punto in cui transitavano i tifosi. Individuato da un paio di giovani ragazzini, forse nemmeno maggiorenni, veniva bersagliato a distanza con epiteti ed espressioni tipiche dialettali, come avviene in centinaia di stadi e campetti italiani. Ogni benedetta domenica, da oltre un secolo a questa parte”.
Il messaggio continua: “In bella risposta una ragazza che lo accompagnava alzava il braccio facendo il gesto del dito medio ai due. Così provocati, questi hanno nuovamente gridato qualche altra offesa per poi proseguire per la loro strada, sempre rimanendo a un centinaio di metri di distanza. La scena è durata in tutto una decina di secondi al massimo tra l’ilarità dei presenti, trattandosi di normale sfottò da stadio verso un giocatore avversario. Questi i fatti. Qualcuno può seriamente pensare che le offese fatte in queste circostanze, da questi soggetti, in questo contesto e con queste modalità possano essere denunciate pubblicamente da un professionista configurandole come minacce di morte?”.
“A fronte della futilità dell’accaduto – spiegano gli ultras nella loro disamina social – il sig. Manuel Lazzari ha invece pensato bene di usare una terminologia completamente inappropriata per il suo post e si è servito in maniera irresponsabile ed incosciente di uno strumento potentissimo a sua disposizione, un profilo pubblico seguito da migliaia di persone e dai maggiori media sportivi nazionali. Questo ha comportato una sovraesposizione mediatica esagerata e bugiarda fino a Novantesimo Minuto, scatenando anche nella nostra città uno scontro tossico tra tifosi, che nella stragrande maggioranza non avevano minimamente capito di cosa, in realtà, si stava parlando”.
L’ultimo passo del comunicato è la prova concreta della rottura di un rapporto, quello tra la Ovest e Lazzari, che è irrimediabilmente destinato a cambiare per sempre: “Con queste poche righe di chiarimento speriamo di scrivere davvero la parola fine al piede di questa barzelletta e dimenticare per sempre il sig. Manuel Lazzari, che di certo qui a Ferrara non potrà più camminare a testa alta. Ora è il momento di pensare alla nostra maglia e ai nostri colori, a come non siano stati onorati nell’ultima partita e a come sia necessario non ripetere mai più prestazioni simili, non alle paturnie di un milionario che un tempo giocava da queste parti“.
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