Argenta
25 Gennaio 2020
Il punto sulla situazione del Mazzolani-Vandini in un incontro organizzato dalla lista civica

Rinnovamento: “All’ospedale di Argenta servono più professionisti”

di Redazione | 3 min

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Argenta. Per curare i mali dell’ospedale di Argenta, annessi e connessi, servono nell’immediato un numero superiore di figure professionali, specialisti ed infermieri. Cosa che scongiurerebbe ad esempio il caso, della scorsa estate, quando la carenza di anestesisti (è di questi giorni la notizia che col senno del poi al Mazzolani-Vandini ne saranno assunti tre nuovi a marzo) ha portato alla chiusura estiva dell’attività chirurgica e di degenza del reparto di ortopedia. Ma bisognerebbe anche far girare al meglio le strutture disponibili (leggi le quattro costose sale operatorie che ora funzionano al rallenty tre giorni la settimana e senza più la Dea) che potrebbero ad esempio essere anche affittate a soggetti privati.

Quindi sarebbe necessario, in un quadro di rete, abbattere gli ancora troppo lunghi tempi di attesa per visite ed esami. Il che influirebbe di certo sulla mobilità passiva, su quei pazienti, insomma, che in alternativa si rivolgono ad altre strutture di altre regioni o provincie. Il tutto potenziando anche il pronto soccorso, intervenendo anche sui turni spesso stressanti degli operatori.

E’ quanto emerso giovedì scorso in un incontro organizzato alla sala Mercato da Gabriella Azzalli, della civica “Rinnovamento” per fare il punto, tra passato, presente e futuro del nosocomio locale: “Una realtà importante – ha affermato Azzalli – che rappresenta la più grossa azienda del nostro territorio. Una realtà di confine, strategica per il nostro sistema ospedaliero, che fa da cerniera per tre provincie (Ferrara, Bologna, Ravenna) con le quali sarebbe utile addivenire a degli accordi”.

Si è parlato anche di servizi sanitari territoriali (domiciliari, alla persona, anziani, disabili medicina di base, di gruppo). Di “programmazione” e di “cambiamento dell’attuale impostazione dei servizi socio-sanitari” ha parlato anche Riccardo Forni, addetto stampa dell’Ausl, ma che nell’occasione si è presentato come candidato alle consultazioni regionali di domenica 26 gennaio a sostegno della lista “Borgonzoni Presidente”. Assenti giustificati il senatore della Lega Gianfranco Rufa e il portavoce del comitato di salvaguardia dell’ospedale del Delta, Nicola Zagatti, ma erano comunque presenti anche gli esponenti locali del Carroccio, Ottavio Curtarello, e di Fratelli d’Italia, Cesare Gaiani. “E’ falso dire che la sanità pubblica è per i ricchi e i poveri – ha chiosato Forni – chi se lo può permettere invece, per ricevere a breve una prestazione, si rivolge altrove, anche in ambulatori privati, magari gestiti dallo stesso professionista che, pagando, ti riceve nel giro di un giorno o due”. Al centro dell’attenzione anche l’ex Sant’Anna, le riconversioni di piccoli ospedali trasformati in case e cittadelle della salute. Ma soprattutto le funzioni e i ruoli di Cona (coi suoi 710 posti letto ma concepito 30 anni fa) di Valle Oppio a Lagosanto (altra struttura di confine, con la Romagna, considerato come una sorta di concorrente di Argenta, ricco di professionalità, mezzi e strumenti di qualità e dalle dimensioni umane). Infine le eccellenze e le criticità espresse per il Sant’Annunziata di Cento, a cavallo col Bolognese.

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