L’incidente è accaduto poco prima della mezzanotte dell’1 dicembre scorso, in via Darsena, dove l’unica persona rinvenuta dagli operatori della Polizia Locale intervenuti per il rilievo era un uomo di nazionalità afgana residente in città che, ferito e visibilmente alterato dall’ingestione di sostanze alcoliche, sosteneva di essersi trovato a bordo dell’auto prestatagli dal proprietario, in qualità di trasportato.
Agli agenti rilevatori aveva riferito che il conducente, fuggito immediatamente dopo l’impatto contro il palo della pubblica illuminazione, era un suo conoscente e che in loro compagnia vi era una signora, ma di entrambi non sapeva esplicitare il nome. Per corroborare la sua versione e trarre in inganno gli agenti, aveva anche preventivamente provveduto ad arretrare il sedile del conducente, affinché apparisse trattarsi di una persona visibilmente più alta di lui.
L’intuito investigativo degli agenti, non convinti dell’autenticità della dinamica fornita, li ha diretti a ricercare la trasportata, supponendo che si fosse allontanata a bordo di un taxi chiamato nelle adiacenze del luogo del sinistro.
Si sono così sviluppate le indagini attraverso l’audizione delle richieste di intervento presso la centrale Radiotaxi, che hanno portato all’individuazione della trasportata, residente in un Comune limitrofo. Dai primi riscontri è emerso quindi che la signora e l’uomo, dopo avere trascorso la serata a bere in un noto locale cittadino, si erano allontanati da soli a bordo del veicolo, condotto dall’uomo stesso. Il paziente lavoro di reperimento delle fonti di prova ha condotto gli operatori ad accertare la dinamica dell’evento e l’attività si è così conclusa con la segnalazione all’autorità giudiziaria dell’uomo per avere simulato il reato di fuga e omissione di soccorso, oltre alla contestazione delle relative norme comportamentali previste dal Codice della Strada e il conseguente ritiro della patente. L’uomo dovrà quindi rispondere anche di guida in stato di ebbrezza.
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