Presentazione del libro di Paolo Talanca e concerto di Max Manfredi
L'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e Officina Roversi presentano venerdì 10 maggio, alle ore 17.30, un evento particolare nello scenario del chiostro di Santo Spirito
L'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e Officina Roversi presentano venerdì 10 maggio, alle ore 17.30, un evento particolare nello scenario del chiostro di Santo Spirito
Al Fienile di Baura (via Raffanello 79), nelle giornate di sabato 8, domenica 9, sabato 22 e domenica 23 giugno, è in programma "Audiodescrizioni poetiche per la danza"
Sarà lo scrittore e divulgatore scientifico Paolo Navone il protagonista, venerdì 10 maggio alle 17.30, di un incontro pubblico alla biblioteca comunale Luppi di Porotto
Oggi 9 maggio, nella Sala Rossetti di Palazzo Diamanti, appuntamento con Federico Giudiceandrea, curatore della rassegna Escher, che terrà un incontro dal titolo 'Dai matematici agli hippie: lo strano percorso dell’opera di M.C. Escher'
Il concerto che Ferrara Organistica 2024 – rassegna organistica annuale, organizzata dal Conservatorio di Ferrara in collaborazione con Parrocchie e Comuni della provincia – intende offrire al suo pubblico venerdì 10 maggio alle 18.45 presso la chiesa di S. Stefano di Ferrara
La ripresa dell’attività concertistica 2019/2020 dell’Orchestra a plettro “Gino Neri” è come sempre caratterizzata da un ricco calendario di eventi, alcuni già realizzati, altri da concretizzarsi, tra cui, come oramai da diversi anni, il tradizionale accompagnamento alla messa dedicata alla giornata dei defunti, con appuntamento sabato 9 novembre alle 18 presso la chiesa di San Francesco di via Savonarola.
Consuetudine attiva dal 1967, quando la prima commemorazione avvenne sempre nella città estense presso la chiesa di Santa Maria della Pietà, detta più comunemente dei “Teatini”, attraverso la direzione del maestro Marani, poi interrotta e ripresa solo saltuariamente di anno in anno sino al 1988 utilizzando diverse sedi, da quella del “Gesù” alla Certosa, spesso in presenza di autorità civili e militari, per giungere definitivamente in Cattedrale, chiusa quest’anno a causa dei lavori di riqualificazione che ne hanno comportato l’inagibilità provvisoria.
Il programma della storica orchestra ferrarese, diretta dal maestro Giorgio Fabbri, verterà ovviamente su autori di carattere sacro, in primis Bach, compositore di centinaia di opere liturgiche, data la sua enorme e infinita devozione a Dio, dove l’apertura “Avanti la Messa” verrà affidata alla famosissima “Aria sulla quarta corda” tratta dalla “terza Suite in Re maggiore” per orchestra numero 3 (Bwv 1068), secondo movimento.
Scritta per il suo patrono, il principe Leopoldo di Anhalt-Köthen, tra gli anni 1717 e 1723, l’aria è nota impropriamente con questo titolo, la cui caratteristica è il distacco dal resto della suite in quanto è l’unico tempo dov’è presente un organico esclusivamente composto da strumenti ad arco, qui interpretata nella trascrizione plettristica a cura di Italo Pazzi. Divenuta celebre in Italia anche al grande pubblico grazie alla versione del gruppo vocale Swingle Singers, (album “Jazz Sebastian Bach” del 1963), e la versione jazzistica è stata impiegata come sigla da diverse trasmissioni televisive condotte da Piero Angela (come “Quark”).
A seguire, il “Celebre Largo” di Händel, quindi lo svolgimento di una “Sarabanda” di Arcangelo Corelli, entrambi colossi del Barocco e autori di molte pagine solenni. La conclusione della Santa Messa verrà affidata come di consuetudine alla “Marcia funebre” inserita nella “Sonata numero 2 opera 35 in si bemolle minore”, certamente la più celebre delle tre di Frédéric Chopin.
Composta nel 1839, sorta “attorno” al terzo movimento celeberrimo e spesso usato in trascrizione per banda nei cortei funebri di personaggi più o meno noti, fu eseguita assieme ad altre composizioni dello stesso Chopin durante il suo funerale come da lui stesso richiesto. Naturalmente il brano nasce per essere interpretato al pianoforte, caratterizzato da una dolcissima melodia accompagnata solo da incessanti arpeggi della mano sinistra; qui proposto in un “pieno orchestrale”, lasciandoci una suggestiva tristezza nel ricordare i propri cari in attesa della Risurrezione, rappresenta un momento che l’orchestra “Gino Neri” dedica a tutti i propri soci defunti estendendolo alle famiglie di tutto il sodalizio.
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