Eventi e cultura
16 Ottobre 2019
Visitatori di tutte le età sono stati accolti e accompagnati nelle sale antiche da gruppi di studenti dell'Istituto Tecnico

Gli studenti dell’Aleotti spalancano le porte di Casa Minerbi a 1200 visitatori

di Redazione | 3 min

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A Ferrara l’appuntamento autunnale del Fondo per l’Ambiente Italiano quest’anno è dedicato a una perla rara: Casa Minerbi Del Sale. Per l’ottava edizione delle giornate Fai di Autunno sono stati organizzati in tutta Italia itinerari che riguardano palazzi, chiese, castelli, aree archeologiche, giardini, architetture industriali, botteghe artigiane, musei e interi borghi.

Nella città estense, già dalla mattina di sabato 12 ottobre in via Giuoco del Pallone, nel centro storico cittadino, si può osservare una lunga coda di persone che aspettano in fila ordinata di entrare nell’incantevole edificio per immergersi in un affascinate medioevo estense, poco noto agli stessi ferraresi. Visitatori di tutte le età vengono accolti e accompagnati nelle sale antiche da gruppi di studenti dell’Istituto Tecnico Cat (Costruzioni, Ambiente e Territorio) “Giovan Battista Aleotti”, che – preparati dalle docenti Paola Di Stasio e Chiara Tegazzini – sono divenuti guide esperte in questo balzo indietro nel tempo.

Il percorso ha inizio nel giardino della dimora appartenuta all’antica famiglia Dal Sale, che svolgeva funzioni giurisdizionali per la famiglia estense nel XIV secolo. I ciceroni illustrano colonne, stemmi, archi e lastre marmoree. Il pubblico segue incantato, qualcuno pone domande che richiedono risposte più approfondite, ma gli studenti non si scoraggiano e rivelano particolari poco noti. Gli studenti sono, comunque, ben preparati, hanno seguito lezioni teoriche e compiuto sopralluoghi preparatori per alcune settimane e adesso sono in grado di affrontare anche il ciclo pittorico principale, vero cuore della visita e perla di Casa Minerbi Del Sale. Si tratta di una serie di affreschi che raffigurano le virtù cardinali e teologali, eseguiti da Stefano da Ferrara.

La fantasia del pittore si è scatenata riuscendo a dare corpo a concetti spirituali e teologici sofisticati e, in pieno stile medievale, ha raffigurato anche i vizi contrari alle virtù, attingendo a piene mani dal ricco immaginario dei “secoli bui”. In alcune opere è evidente l’influsso di Giotto, che ha affrontato temi analoghi nella Cappella degli Scrovegni della vicina Padova. Altro ambiente riccamente decorato è la Stanza degli Stemmi, dove si possono ammirare raffigurazioni dello zodiaco insieme a rappresentazioni di vita quotidiana e lavorativa.

L’edificio attualmente è di proprietà del Comune di Ferrara e della Sovrintendenza; in un’altra ala è ospitato il Centro Studi Bassaniani, costituito di recente grazie a un donazione di Portia Prebys relativa al materiale raccolto sullo scrittore ferrarese negli ultimi quarantacinque anni: circa 7500 cartelle contenenti scritti su Bassani, in diciotto lingue, dal 1935 ad oggi; circa 1000 cartelle contenenti gli scritti di Bassani da varie fonti; circa 1000 varie edizioni di opere bassaniane in italiano e altre lingue; e circa 5000 libri riguardanti la letteratura, la storia e l’arte del Novecento italiano.

Per le centinaia di visitatori di questo weekend autunnale si è quindi trattato di fare un tuffo in uno scrigno di arte e cultura unico. Ma è ancora tutto da valorizzare affinché si possa aggiungere al già rilevante patrimonio della città di Ferrara.

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