“Le promesse della vergogna: esperimenti su Kafka”
Giovedì 16 ottobre alle ore 17 conferenza di Ernesto C. Sferrazza Papa in programma nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea
Giovedì 16 ottobre alle ore 17 conferenza di Ernesto C. Sferrazza Papa in programma nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea
Quarto appuntamento del mese con "Dialoghi d'autore", giovedì 16 ottobre alle 17 alla biblioteca comunale Bassani (via Grosoli 42, Barco). Dialogherà Ilaria Baraldi
Un inizio all’insegna del successo per la mostra “Marc Chagall: testimone del suo tempo”, che nei primi due giorni di apertura ha registrato oltre duemila visitatori (2.125 per la precisione) tra sabato 11 e domenica 12 ottobre
Sabato 18 ottobre, alle ore 18, lo Human Alien Studio di via Calcagnini 8 a Ferrara apre le sue porte a “Human Alien - Birthday Party”, la mostra personale di Andrea Amaducci
E' in programma per mercoledì 15 ottobre alle ore 17 la prima delle conferenze dedicate a "La Critica d'Arte e la Pittura Ferrarese" a cura di Alberto Andreoli nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea
Cos’è il talento? Ne siamo tutti dotati? Quando diventa illusione e inganno? Attorno a queste domande ruota L’uva e l’acciaio, la biografia romanzata di Daniele Barioni, edito da Giraldi Editore e scritto dalla giornalista e autrice Camilla Ghedini, con introduzione di Paolo Govoni, presidente della Camera di Commercio di Ferrara. E presentato in anteprima, lunedì mattina, in conferenza stampa, nella sede dell’Ente di Largo Castello alla presenza dello stesso Barioni e di Franca Orsini, vicesindaco di Copparo, dove Barioni è nato.
L’uva e l’acciaio, sarà disponibile da oggi, martedì 15 ottobre, in tutte le librerie e negli store on line. La presentazione in anteprima è prevista per venerdì 18 ottobre, alle 21, al Teatro De Micheli di Copparo, dove Barioni è nato. E la cui amministrazione venerdì sera gli conferirà la cittadinanza onoraria.
Luciano Pavarotti definì, Daniele Barioni, tra i tenori di un altro pianeta, capace di cose che in passato sono riuscite solamente a lui e a pochissimi altri.
Un dialogo immaginario tra il grande tenore di fama mondiale e un giovane artista. Una narrazione pensata non tanto e non solo per gli addetti ai lavori, quindi per gli amanti dell’opera, quanto per chi si interroga sul proprio valore e può vedersi riflesso nell’uno o nell’altro personaggio. Ci sono licenze di immaginazione, interpretazione. C’è l’attribuzione di riflessioni che tali sono nell’idea da lui trasmessa di sé a Ghedini, abituata a sondare i flussi di coscienza. Perché come spiega Ghedini nella prefazione, «ciascuno di noi, che lo riveli o meno, ad un certo punto della propria esistenza si domanda come lo vedono gli altri, cosa rimarrà dopo».
Ghedini, pur mantenendo l’ambientazione a Ferrara, dove Barioni oggi vive, ha lasciato ovattati ambienti, personaggi, nomi, date. «Perché si tratta di una storia italiana e internazionale, che potrebbe svolgersi ovunque». A confronto sono due mondi, due generazioni, due temperamenti. Tutto si snoda attraverso il concetto di sogno, nostro e altrui, «che spesso vogliamo raggiungere a costo di smarrirci, intimoriti dall’idea di deludere chi ha proiettato in noi speranze proprie. C’è la famiglia, che può farci volare o castrarci. La casualità. Il coraggio. L’ambizione». La biografia di Barioni diventa strumento «per riflettere sul concetto di successo, di carriera, che è tale solo se non ci snatura. Un inno alla costanza e alla determinazione, che diventano merito e orgoglio. Valori che oggi vacillano, quasi fossero accessori e non indispensabili».
Nell’introduzione, pone l’accento sul rapporto economia e cultura, di cui è fautore, Paolo Govoni, che ha presenziato alle interviste fatte a Barioni da Ghedini. Tutte ospitate all’interno della Camera di Commercio, a significare il valore che «attribuiamo alla cultura». «È stato emozionante partecipare alla stesura di un libro. Vederlo prendere forma, dalle interviste fatte di persona attorno a un tavolo, alla lettura del manoscritto in bozza, vedendo una dopo l’altra tutte le prove di impaginazione. È importante rimarcare quanto lavoro di precisione ci sia dietro un libro. Quante figure professionali vi ruotino. E questo mi ha confermato una volta di più che la cultura è impresa».
L’autrice devolve i proventi derivanti dai diritti di autore ad Ail (Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma), sezione di Ferrara.
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