Politica
20 Settembre 2019
Zamorani presenta il nuovo progetto, che si propone di raccogliere idee e proposte da portare nelle istituzioni

Tra la “destra illiberale” e la “sinistra autoreferenziale”, la politica ferrarese scopre la Fenice

di Ruggero Veronese | 4 min

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Se la causa della sconfitta del centrosinistra alle ultime elezioni è stato l’atteggiamento verticistico e autoreferenziale del Partito Democratico, per cambiare rotta occorre pensare prima di tutto a come far partecipare i cittadini alla vita e alle decisioni pubbliche.

È questo il concetto su cui punta lo storico volto ferrarese di Radicali e + Europa, Mario Zamorani, nel presentare il laboratorio culturale ‘Fe-nice’, che nasce per mettere insieme le idee e proposte pratiche di cittadini, attivisti e anche alcuni volti già noti della politica locale. L’obiettivo è quello di portare avanti dall’esterno del consiglio comunale una linea politica alternativa a quella rappresentata dall’amministrazione Fabbri e dalla Lega, che secondo Zamorani è portatrice di una “cultura antitetica a quella dello Stato di diritto”.

Un’affermazione forte ma giustificata secondo il coordinatore del progetto già da quanto visto nei primi tre mesi di giunta, con iniziative come la rimozione delle panchine da alcuni parchi o la ‘imposizione’ dei crocifissi nelle aule scolastiche per mano diretta dei consiglieri comunali.  Per scalfire però il largo consenso di cui oggi gode il partito di Salvini c’è bisogno però di un approccio assai pragmatico, che accompagni ogni critica politica a una proposta alternativa. “Ci proponiamo come luogo di elaborazione teorica, ma anche molto operativa – conferma Zamorani -. Abbiamo in programma una serie di raccolte di firme da indirizzare al Comune: la prima sarà per liberare il centro storico da tutte le auto che lo intasano, poi ce ne saranno una finalizzata a mitigare gli effetti del riscaldamento globale e una per chiedere nuove forme di partecipazione popolare nella vita politica”.

Tra i fondatori di ‘Fe-Nice’ sono presenti anche l’avvocatessa Alessandra Palma, la sociologa Maura Franchi, l’ex esponente del Pc _____ Caselli, l’ex presidente nazionale di Arcigay Flavio Romani e il segretario dei Radicali Paolo Niccolò Giubelli, che confermano l’intenzione di dare un’impostazione soprattutto pragmatica al progetto, in cui potranno confluire tutte le “istanze e culture differenti, liberali, liberaldemocratiche, liberalsocialiste, in ogni caso alternative a quella della Lega”. Secondo Palma “deve essere anche la società ad attivarsi, perché in questi anni abbiamo perso molte delle strutture intermedie nelle istituzioni e si sta perdendo la cultura della partecipazione. Il fatto che persone con idee e culture diverse si possano trovare d’accordo è già di per sé un segnale positivo: la diversità di idee è una ricchezza”. Ciò che differenza ed esclude la Lega da questo discorso è secondo Zamorani “il fatto che non accetti alcuna idea contraria e che non abbia una concezione di democrazia dove esistono una maggioranza e una minoranza che devono necessariamente riuscire a dialogare”.

Secondo Caselli “se osseviamo i risultati delle ultime elezioni ci accorgiamo che non è vero che la gente è diventata di destra, è che quelli di sinistr anon sono più andati a votare. Nella sua autoreferenzialità, il Pd non ha sapute mettere in campo una classe politica rinnovata, rappresentativa e competente, mentre il nostro impegno sarà quello di mettere insieme una vasta area di discussione, con tutti quei punti di vista che per troppo tempo sono rimasti esclusi dal dibattito”.

Ora, per il nuovo ‘laboratorio politico’ si apre il momento più difficile: raccogliere le adesioni e mettere il motore in moto. Da questo punto di vista, già durante la conferenza stampa di presentazione il gruppo trova un sostenitore, Andrea Antolini, che si dice pronto a collaborare “perchè vedo una profonda illiberalità e violenza in questo momento, anche se penso che chi agitava una pistola a letto oggi è nelle scuole a distribuire crocifissi: lavoro fuori Ferrara e vedo che la politica della nostra città comincia ha essere vista come qualcosa di bizzarro ed estremamente violento, oltre al fatto che non vedo molta competenza a livello tecnico ed finanziario”. Zamorani, dal canto suo, sembra accoglierlo volentieri: “Non conoscevo questo signore, ma mi piace”, commenta alla fine dell’intervento del nuovo arrivato. Il primo sostenitore è confermato, ora però mancano tutti gli altri: per chi è interessato al progetto, è possibile scrivere all’indirizzo feniceferrara@gmail.com o accedere alla pagina Facebook del progetto, che verrà attivata nei prossimi giorni.

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