Politica
18 Settembre 2019
La delibera approvata lunedì con un solo voto contrario prevede aiuti soprattutto nelle aree periferiche e per interventi di recupero ed efficientamento

Gli sgravi all’edilizia mettono d’accordo Lega e Pd. Fabbri: “Aiuteremo l’economia ferrarese”

di Ruggero Veronese | 4 min

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In un momento in cui la tensione politica a livello sia locale che nazionale si taglia col coltello, forse la notizia che molti ferraresi desideravano leggere è quella del primo vero accordo tra maggioranza e opposizione in consiglio comunale. Lunedì è stata infatti approvata la delibera sui nuovi contributi pubblici all’edilizia privata, accolta quasi all’unanimità (unico voto contrario quello di Tommaso Mantovani del M5S) e che fissa a partire dal 1° ottobre una serie di sgravi sugli oneri di costruzione, ristrutturazione e sui vari procedimenti burocratici in capo a costruttori e imprese.

Gli obiettivi dichiarati del sindaco Alan Fabbri e dell’assessore all’edilizia e lavori pubblici Andrea Maggi sono quelli di incentivare da un lato gli investimenti (anche commerciali e industriali) nelle frazioni e periferie, dall’altro il recupero degli immobili abbandonati o inagibili, per limitare dove possibile il consumo di suolo. Di conseguenza gli incentivi si muovono in questa doppia direzione, fissando aliquote più convenienti quanto più ci si allontana dal centro e quanto più si procede con l’ammodernamento ed efficientamento di zone già urbanizzate o edifici già esistenti. E l’amministrazione non esclude che un’ulteriore abbassamento dei canoni, in particolare per le periferie ferrarsi che soffrono fenomeni di degrado, potrebbe arrivare nei primi mesi dell’anno prossimo con l’approvazione del nuovo Piano Urbanistico Generale (Pug), che di fatto completerà il percorso avviato da questa delibera attraverso una ‘zonizzazione’ dettagliata delle diverse aree nello stesso centro urbano.

A presentare le novità in conferenza stampa sono gli stessi Fabbri e Maggi, affiancati dal dirigente del servizio di pianificazione territoriale Paolo Perelli, che spiegano come la delibera abbia di fatto ampliato il sistema di sgravi previsto dall’ultima legge regionale in materia: “La norma ci dava tempo entro il 23 settembre per presentare un nostro regolamento comunale – spiega il sindaco -, altrimenti sarebbe entrato in vigore quello regionale, più vincolante e con aliquote più alte per chi deve investire sul territorio, mentre a Ferrara abbiamo deciso di fissare il massimo degli sgravi concessi dalla legge. Sono contento che siano stati accolti anche alcuni emendamenti del Pd e che la delibera sia passata quasi all’unanimità, per valorizzare il comparto delle costruzioni. Questo regolamento nasce tenendo in considerazione dei temi importanti per noi: l’attenzione alle frazioni, alle strutture per anziani, l’edilizia sostenibile, gli investimenti sullo sport e l’incentivazione del commercio”.

Passiamo per un attimo ai freddi numeri e vediamo più nel dettaglio l’entità degli sgravi. Per tutte le costruzioni e ristrutturazioni che avvengono nelle frazioni saranno presenti sgravi del 30% nei centri più lontani da Ferrara (San Bartolomeo, Francolino, Fossanova San Marco, Denore, Marrara, Monestirolo, Spinazzino, Ravalle, Casaglia, Porporana, Gaibanella) e del 15% per quelli più vicini (San Martino, Contrapò, Porotto, Pontelagoscuro, Barco, Mizzana, Cassana, Baura, Quartesana, Cona, Contrapò). In tutto il territorio comunale saranno saranno in vigore riduzioni del 20% per tutti gli oneri degli interventi abitativi che rispettano i canoni di edilizia sociale (fino a 95 mq), del 30% per quanto riguarda gli interventi di efficientamento energetico e ambientale, del 50% nella costruzione di strutture socio-assistenziali destinate agli anziani, oltre che a quella di strutture sportive all’aperto. Un capitolo a parte riguarda poi gli insediamenti industriali, con sgravi del 20% per le imprese che si insediano nelle aree attrezzate a livello di sostenibilità ambientale ed energetica e del 30% per quelle già insediate che investono nell’efficientamento energetico, antisismico o in depositi di materie prime o altre strutture esterne che aumentino la qualità degli ambienti di lavoro. Da sottolineare infine la possibilità di dilazionare il pagamento degli oneri di costruzione fino alla fine dei lavori e senza interessi legali, a patto di garantire il pagamento attraverso fidejussione bancaria.

L’altra faccia della medaglia, parlando di sgravi pubblici, sono i minori incassi che il Comune registrerà dalle opere edili, che secondo Fabbri e Maggi si aggireranno attorno tra i 300mila e i 400mila euro all’anno. Ma il sindaco chiarisce che si tratta di una precisa scelta di scommettere sull’economia ferrarese: “Abbassando l’imposizione fiscale ci aspettiamo di aumentare gli investimenti e aiutare l’economia, e quindi di compensare almeno in parte le minori entrate”. Nella presentazione della delibera Fabbri ha posto l’attenzione anche sul fatto che non ci saranno sgravi per l’edificazione di microaree destinate a nomadi: “Il motivo è semplice – afferma -: non ne faremo nemmeno una, quindi non abbiamo previsto sgravi”.

A completare il disegno della nuova giunta, come premesso, sarà il nuovo Pug che verrà approvato nel 2020, che consentirà di definire in modo più specifico le aree della città facilitando quindi gli incentivi mirati in aree che soffrono fenomeni di degrado, in cui la delibera presentata oggi non può addentrarsi nello specifico, limitandosi a definire i tre “anelli” del territorio comunale (la città e i due livelli di frazioni) e i relativi sgravi, che entreranno in vigore dal 1° ottobre.

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