Cento
16 Settembre 2019
Un incontro sul tema ‘Parliamo di violenza su donne, minorenni ed animali... Quando il cittadino fa la differenza'

Collaborazione partecipata contro la violenza silente

di Redazione | 2 min

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Cento. Attivamente partecipato, l’incontro ‘Parliamo di violenza su donne, minorenni ed animali…Quando il cittadino fa la differenza’ ha permesso di approfondire il progetto Do.Min.A., sostenuto e finanziato dalla Regione e riconosciuto a livello nazionale e internazionale, e il concetto del coinvolgimento della collettività, per fare emergere situazioni di abusi e maltrattamenti che diversamente rischiano di rimanere avvolte nel silenzio.

«Do.Min.A. è iniziato nel 2018 per volontà dell’Amministrazione Comunale, grazie all’impegno di alcuni operatori – ha introdotto il comandante della Polizia Locale Fabrizio Balderi -. Uno degli elementi caratterizzanti è fornire formazione agli addetti ai lavori e informazione ai cittadini sui fenomeni della violenza e su come riconoscerla. Nell’ambito del concetto di sicurezza integrata si sposa perfettamente con il controllo di vicinato».

L’assessore Antonio Labianco ha rimarcato come «questo progetto nasce dalla grande specializzazione, disponibilità e volontà degli operatori, che hanno voluto approfondire conoscenze in determinati settori, accogliendo anche il concetto anglosassone, all’avanguardia, della correlazione tra tali atti contro gli animali e ogni altro comportamento violento, antisociale e criminale». «Chi meglio della Polizia Locale può avere il polso del territorio? – ha poi rilevato -. L’obiettivo di formare e informare si propone di effettuare un lavoro in rete a vantaggio di tutta la comunità».

L’appuntamento, organizzato dagli Assessorati Pari Opportunità e Sicurezza del Comune di Cento, ha visto i componenti del Nucleo Anti Violenza della Polizia Locale di Cento, l’assistente scelto Michela Bosi e l’ispettore superiore Massimo Perrone, relazionare sulle tematiche relative alla violenza su donne, minorenni e animali, focalizzando l’importanza del ruolo attivo del cittadino nella prevenzione e nelle forme di contrasto.

«Quello che ci ha portato a Do.Min.A. è un percorso fatto di studio, ma soprattutto di quotidiana esperienza e nasce dalla scelta di mettere insieme la specializzazione nell’ambito del contrasto alle violenze verso particolari fasce di popolazione, non più trattate dunque per compartimenti stagni. I soggetti deboli sono le donne, i minori e gli animali, individuati come tre categorie che hanno come comuni denominatori quali la non comunicazione e la loro massima espressione nel vivere nella cura domestica: in questa condizione la violenza diventa invisibile. Per sconfiggere questa situazione è necessaria la collaborazione partecipata dei cittadini, che devono essere pronti a cogliere i segnali sentinella, per poter fare la differenza. Ciò accade se si impara un’attività di ascolto, anche del silenzio, e di osservazione, guardando con interesse: ascoltare e osservare anziché soltanto sentire e vedere».

Nel corso della serata è stato trattato anche il profilo del maltrattante e del maltrattato, la differenza fra ciò che appare e ciò che realmente è e come poter segnalare, senza girare la testa dall’altra parte.

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