Nessuno tocchi il Savonarola. C’è stata molta curiosità e un po’ di trepidazione quando un’autogru è comparsa nella piazzetta dove campeggia la statua più amata dai ferraresi. Un piccolo capannello di persone si è fermato sotto il monumento del frate domenicano non per ascoltare i messaggi del predicatore, ma per scoprire cosa stesse succedendo.

La risposta è presto detta: l’intervento di martedì mattina è stata una prima indagine conoscitiva sullo stato manutentivo della statua che, si vede a occhio nudo, deve fare i conti con un cappotto di muffa, muschi e licheni. Nulla a che vedere con lo stato di degrado strutturale dell’Ariosto, che ha necessitato di un corposo intervento di restauro e riqualificazione, ma anche il nostro predicatore ha bisogno di una bella sistemata.

Questa diagnosi preventiva su Girolamo Savonarola è il primo passo per redarre un progetto di restauro del monumento alto quasi sette metri che beneficerà dei fondi Art Bonus, i contributi privati promossi dal ministero dei Beni Culturali e che prevede sgravi fiscali per chi contribuisce agli interventi sulle opere pubbliche per riqualificare la cultura.