Salute
6 Dicembre 2018

La geriatria è una medicina globale

di Redazione | 2 min

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Al geriatra, quando prescrive una terapia, non devono sfuggire sia tutte le malattie di cui già il paziente soffre (patologie croniche), ma anche la capacità residua dell’anziano di memorizzare tutta la terapia farmacologica che spesso è complessa e articolata.

Bisogna quindi non solo scrivere la ricetta, ma dettagliarla, commentarla e, nei limiti del possibile, cercare nei familiari di ottenere un’alleanza con il medico di medicina generale per assicurare la regolarità del trattamento.

La riabilitazione in geriatria non è solo terapia, ma metodo, filosofia, coscienti del fatto che l’obiettivo da raggiungere è la massima indipendenza del paziente.

Compito principale del geriatra, nella prospettiva della prevenzione, è di far prendere coscienza agli adulti che la vita che l’uomo può ancora aspettarsi, dopo la fine della sua attività lavorativa, può essere qualitativamente migliore a condizione di prepararla molto tempo prima.

Nell’anziano le complicazioni derivanti dall’arrivo di una malattia, o da una nuova malattia che si assomma ad altre, comporta sicuramente un grande impegno.

L’obiettivo primario sarà sempre quello di ridare un nuovo grado di autosufficienza, per questo è necessario avvalersi dell’aiuto di professionisti medici e di personale specializzato in fisioterapia.

Molte malattie quali ad esempio l’arteriosclerosi, le demenze, la malattia di Alzheimer, il Parkinson portano ad una disabilità anche di tipo motorio, che si deve contrastare con l’attività fisica; quest’ultima è considerata uno dei modi più sicuri per migliorare lo stato di salute.

A causa del declino delle capacità fisiche, dovuto al naturale invecchiamento, le persone anziane possono trarre benefici dall’attività fisica e riabilitativa in misura maggiore rispetto ai più giovani.

Un nuovo punto di vista

Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante in ambito geriatrico, non solo per le nuove tecnologie strumentali, ma anche per una nuova presa di coscienza culturale che non vede nell’anziano un problema senza soluzione, ma un soggetto che incoraggiato, seguito, aiutato può dare risposte eguali, se non migliori rispetto al soggetto giovane/adulto.

Ad esempio il personale di riabilitazione può contribuire a migliorare la deambulazione e l’equilibrio dei pazienti e a infondere loro nuova fiducia in sé stessi per esempio dopo una caduta.

In questi casi l’aspetto psicologico non va assolutamente sottovalutato.

Si possono, infatti, fornire suggerimenti su come evitare di cadere, lavorando assieme ai geriatri che, rimodulando i farmaci (principi attivi e dosaggi), intervengono con una corretta prevenzione.

Queste e altre informazioni importanti inerenti alla geriatria nel video qui sotto.

Dott. Stefano Romagnoli

Articolo offerto da Quisisana

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