Attualità
17 Settembre 2018
Roberto Manfredini e colleghi di Clinica Medica in Cina per partecipare a un congresso medico. "Stiamo tutti bene"

Tifone Mangkhut, docenti Unife bloccati a Hong Kong

di Elisa Fornasini | 2 min

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Giornata di paura per un gruppo di docenti dell’Università di Ferrara, bloccato a Hong Kong in mezzo al devastante tifone Mangkhut che domenica si è abbattuto sulla costa meridionale della Cina.

La furia del vento, che ha raggiunto i 117 chilometri orari come riportato dalla Bbc, ha colto di sorpresa il raggruppamento ferrarese, composto da Roberto Manfredini, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche di Unife con la moglie Raffaella Salmi, fino a un mese fa direttore della Medicina Ospedaliera II a Cona, il professore Fabio Fabbian e la dottoressa Isabella Bagnaresi, sempre della Clinica Medica, e il marito Pasquale Sanzari, ex dirigente della questura e volto di spicco all’interno della struttura organizzativa del Ministero dell’Interno.

Il gruppo Unife si trova a Hong Kong per partecipare al congresso medico 24th World Cardiology Conference che si tiene lunedì e martedì alla presenza degli scienziati di livello mondiale specializzati in cardiologia. Manfredini è tra i relatori protagonisti del convegno, chiamato a spiegare la raccolta dei progressi del neonato in cardiologia, ma insieme ai colleghi ha dovuto affrontare il temibile tifone.

“Alloggiamo in una camera d’albergo, all’undicesimo piano del Marriott Courtyard Sa Tin, a circa 20 chilometri dal centro e dal lungomare dove le onde sono alte metri” ci racconta Roberto Manfredini, mentre osserva dalla finestra il Mangkhut in piena azione, dopo aver lasciato Ferrara giovedì ed essere arrivato a Hong Kong venerdì pomeriggio.

Quasi mille voli sono stati cancellati e l’aeroporto è stato chiuso, così come le scuole. I trasporti sono stati ridotti al minimo e a tutti i presenti è stato raccomandato dalle autorità di non uscire per evitare di essere colpiti dagli oggetti e dai detriti sollevati dal fortissimo vento. Oltre 100 persone sono rimaste ferite a causa dei danni provocati ai grattacieli della metropoli.

“Naturalmente siamo rimasti tutti negli hotel, come suggerito in tutta la città – riprende il direttore del Dipartimento di Scienze Mediche -, stiamo tutti bene e ci teniamo aggiornati leggendo i media locali. In molte parti, specie sul waterfront (dove il livello dell’acqua si è alzato di 4 metri a Vicotoria Harbor), il tifone ha picchiato duro. La città è bloccata per ‘safety’ e per sistemare i danni”.

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